Forfettari prima, indebite compensazioni poi. Ci risiamo
Tornano a tuonare contro l’Amministrazione finanziaria i professionisti dell’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti). Stavolta, non ancora cicatrizzata la ferita forfettari e loro obblighi informativi, liquidata con una sterile proroga che nulla risolve, al centro di un nuovo comunicato dell’Associazione sta la notizia di avvisi a pioggia (a partire dall’anno d’imposta 2018) di irrogazione di sanzioni.
Destinatari coloro i quali, a seguito di indebite compensazioni sui modelli F24, avevano con l’erario debiti scaduti (seguiamo un’interpretazione logica di questa parte del comunicato non correttamente espressa – ndr), con esito “enormi problemi e preoccupazioni soprattutto per coloro che hanno aderito alla rottamazione dei ruoli e che solo ora si vedono applicare una sanzione del 50%”. Il che, di fatto, annulla il vantaggio ottenuto con la rottamazione stessa.
In chiusura, i commercialisti di Cuchel affondano: “nessuna richiesta è pervenuta ai contribuenti, al di là della verifica di legittimità di tali compensazioni, ed ora improvvisamente ci troviamo davanti ad un invio massivo di tali contestazioni. Ci domandiamo: qual è il motivo di tutto ciò? Davvero c’è una tale necessità di reperire risorse, per cui si arrivi a fare cassa con la richiesta di sanzioni per errori formali? Non doveva essere la priorità del Paese stanare la vera evasione? La speranza di un vero cambio di passo nel settore fiscale e tributario ancora è molto alta, ma certe operazioni ci lasciano perplessi.”.
Sitografia