R&S, bonus per il prototipo della controllata italiana

Al bonus “Ricerca e Sviluppo” (R&S) ha accesso l’attività svolta da una società residente costituita dalla controllante estera tra il 2018 e il 2019 per la creazione di un apparecchio laser 3D, considerato che può considerarsi attività di sviluppo sperimentale.

Vi hanno accesso, poiché congrue, anche le spese sostenute per il personale interno e per l’acquisto dei materiali necessari per la realizzazione del prototipo, come pure le spese effettuate per consulenze esterne, in quanto inerenti direttamente al progetto.

Origine normativa del bonus R&S

L’Agenzia delle Entrate – risposta n. 280/E/2021 – effettua la consueta ricognizione normativa per richiamare l’articolo 3, comma 1, del Dl n. 145/2013, che riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, e per ricordare che il decreto MEF/MiSE del 27 maggio 2015 ha definito le disposizioni applicative del credito d’imposta, elencando le attività di ricerca e sviluppo e gli investimenti ammissibili.

Il prototipo può essere considerato un modello originale creato appositamente per l’esecuzione del progetto (non disponibile, quindi, come prodotto di serie né come unità di pre-produzione destinata all’ottenimento di certificazioni tecniche o giuridiche) che possiede le qualità tecniche essenziali e le caratteristiche di funzionamento del prodotto finale da realizzare e che permette di effettuare le prove per apportare le modifiche necessarie e fissare le caratteristiche finali del prodotto.

Ha dunque i giusti requisiti per rientrare nel beneficio.

Fonte: Agenzia delle Entrate/FiscoOggi