La risposta in azienda c’è: il Covid Manager

La situazione epidemica innescatasi nel 2020 con portata mondiale ha modificato molti aspetti del vivere quotidiano. Anche il modo di fare impresa. Quanto questo stato di cose sia destinato a protrarsi non è dato sapere. Quel che è certo è che, esattamente come dopo un periodo post bellico, la pandemia ha generato una crisi senza precedenti a livello sociale, culturale e, specialmente, economico cui bisognerà porre rimedio.

E’ insistente la “ripartenza post covid” di cui sentiamo parlare ma, per essere realistici, le aziende e gli imprenditori dovrebbero ancor prima cercare di gestire, non di subire, la situazione.

Interesse di chi scrive è affrontare un argomento che ritiene primario e centrale per la tutela dell’ambiente di lavoro e della salute dei dipendenti. Conosciamo o dovremmo aver sentito parlare degli obblighi legati alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, derivanti dal cosiddetto Dlgs 81/08. Devono adeguarsi al decreto tutte le aziende, a prescindere dal tipo di ragione sociale, dal settore di attività di appartenenza e dalla tipologia del rischio. Fanno eccezione le attività senza lavoratori, o con l’unico lavoratore nella persona del datore di lavoro.

La pandemia da SARS-CoV-2 ha messo a dura prova le aziende nel contrastare il rischio da contagio all’interno dei luoghi di lavoro.

Il legislatore italiano ha da subito provveduto ad emanare dei protocolli anti-contagio da applicare nelle attività produttive industriali e commerciali, indicando specifiche misure di sicurezza da adottare attraverso protocolli interni.

Il Protocollo condiviso dalle parti sociali di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro prevede, al punto 13, che ogni azienda al proprio interno costituisca un Comitato che verifichi la corretta applicazione delle indicazioni date dal Protocollo stesso.

Questi stessi protocolli sono stati recentemente rivisitati (il 6 aprile 2021); sono stati aggiornati e rinnovati i precedenti accordi su invito del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, che hanno promosso un nuovo confronto tra le Parti sociali.

In questo contesto, i cambiamenti generano incertezza operativa e rendono difficile per l’azienda comprendere fin dove è in regola.

La domanda che oggi un imprenditore o consulente interno in ambito sicurezza dovrebbe porsi è: “Ritengo di aver adottato tutti gli obblighi previsti dai protocolli in materia di prevenzione da Covid-19?”.

Le risposte sarebbero per lo più non definitive e non sicure.

Altre domande. Hai nominato un professionista in grado di gestire questi protocolli? Quale ritieni sia la figura idonea a far applicare e verificare le regole del protocollo di regolamentazione per prevenire il Covid-19 in azienda? Commercialista e/o Consulente del Lavoro (assolutamente no!); RSPP o figura dedicata alla sicurezza in azienda (sì, può essere l’RSPP, ma anche una figura interna all’azienda nominata dal datore del lavoro o il datore stesso).

Il Covid Manager è la risposta

Esiste quindi una figura in grado di porre l’imprenditore e la sua azienda nell’effettiva condizione di prevenire e, ove occorre, circoscrivere gli effetti del coronavirus?

Esiste. E’ il Covid Manager. Parliamo di una nuova competenza che viene richiesta per la conduzione e l’implementazione delle procedure e dei protocolli previsti per la gestione anti-contagio. Il Covid Manager dovrà relazionarsi con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, istituito in azienda come previsto dal Protocollo nazionale del 24 aprile 2020.

A fronte di questi protocolli nazionali, il Veneto, tra le prime Regioni in Italia a cercare di fornire indicazioni operative alle aziende, ha pubblicato, nel mese di aprile 2020 il “Manuale per la riapertura delle attività produttive”. Le indicazioni, estremamente utili per la riapertura delle attività produttive dopo il periodo di lockdown imposto nei primi mesi del 2020, identificano la figura del Referente Unico Covid o Covid Manager con compiti di coordinamento per l’applicazione delle misure anti-contagio COVID-19 in azienda.

Secondo il comunicato regionale n. 645 del 30 aprile 2020: “Il Covid manager dovrà essere individuato dal datore di lavoro in ogni azienda come un referente unico tra i soggetti componenti la rete aziendale della prevenzione ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, verosimilmente nella figura del datore di lavoro stesso (soprattutto per le micro- e piccole aziende) o del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP), o comunque tra i soggetti aventi poteri organizzativi e direzionali”.

Nuova figura = nuovi costi? E’ forse il primo pensiero di un imprenditore. Rispondiamo: Codiv Manger = maggiore tutela = nessun costo = formazione finanziata.

Il percorso logico resta quello di avere: 1. corretta INFORMAZIONE = comprendere il ruolo e le attività da porre in essere; 2. FORMAZIONE del personale interno per la nomina di un Codiv Manager e per definire i percorsi previsti dal Protocollo.

PIANIFICARE, dunque, il percorso di formazione finanziato PER LA FIGURA INDIVIDUATA A VERIFICARE CHE VENGANO APPLICATE LE REGOLE DEL PROTOCOLLO ANTICONTAGIO AL COVID-19.

a cura di THOMAS PERCIBALLI – Dottore commercialista/Consulente aziendale