Covid Manager. Rivoluzione pandemica

Apripista la Regione Veneto: un documento, destinato soprattutto ai soggetti con ruoli e responsabilità in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro, dà particolareggiate indicazioni operative per il supporto alle aziende nella garanzia di attuare misure che tutelino la salute dei lavoratori: aziende che non hanno mai sospeso l’attività e aziende che sono ripartite dopo il lockdown. In esso, la Regione introduce una nuova figura.

Chi è e cosa fa il Covid Manager

Il Covid Manager svolge funzioni di coordinamento per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo e funzioni di punto di contatto per le strutture del Sistema Sanitario Regionale, pur nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità già attribuiti, anche per l’attuazione delle misure di prevenzione dal contagio da SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro, dal decreto legislativo n. 81/2008. La definizione deriva dalla Regione.

Il datore di lavoro individua, tra i componenti la rete aziendale della prevenzione aventi poteri direzionali, il Covid Manager come referente unico. Generalmente, nelle piccole realtà produttive il ruolo coincide proprio con la figura del datore di lavoro; in altre realtà, dell’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).

Il manuale della Regione Veneto, frutto di intese con le parti sociali e oramai maturo per essere stato realizzato a ridosso della c.d. “fase 2” di ripartenza dello scorso anno, punta sul neonato ruolo del Covid Manager per consentire in azienda le attività in sicurezza tenendo conto di ogni passaggio istituzionale come il Protocollo Nazionale del 24 aprile 2020.

Se non ha ancora avuto sviluppi, la figura non ha ancora, allo stato, neppure requisiti di base né è stato previsto un percorso formativo obbligatorio per gli aspiranti Covid Manager. Fatto sta che gli incarichi che verranno loro affidati sono, però, particolarmente impegnativi:

1. la definizione del Piano aziendale “rischio Covid” (o Protocollo anticontagio);

2. l’attuazione degli interventi di prevenzione e contrasto in esso previsti;

3. la partecipazione al Comitato aziendale di controllo già previsto dal Protocollo condiviso per il contenimento del COVID-19 del 24 aprile 2020 per la verifica del rispetto delle misure previste a tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

10 interventi di prevenzione

Gli interventi di prevenzione da predisporre in ogni attività aziendale si raggruppano, nel documento stilato dalla regione Veneto, in un decalogo:

1. pulizia, decontaminazione e aerazione degli ambienti di lavoro;

2. informazione ai lavoratori e a tutti i visitatori dell’azienda;

3. limitazione delle occasioni di contatto;

4. rilevazione della temperatura corporea;

5. distanziamento tra le persone;

6. igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie;

7. uso razionale dei dispositivi di protezione individuale;

8. uso razionale e giustificato dei test di screening;

9. gestione dei casi positivi o dei lavoratori sintomatici;

10. coinvolgimento del Medico competente.

Una Nota integrativa distingue le ditte individuali e le imprese a conduzione familiare: sono organizzazioni che hanno una specificità che non impone l’individuazione di un Covid Manager e la formalizzazione di un piano di intervento da allegare al documento di valutazione dei rischi.

E’ utile e consigliabile, questo sì, redigere tuttavia un sintetico documento operativo per l’attuazione delle misure di prevenzione associate alla diffusione del virus.

Fonte: Regione Veneto

Fonte: Il Sole 24 Ore