Fmi, come ricostruire dopo la pandemia

Il Fiscal monitor del Fondo monetario internazionale (Fmi) da poco pubblicato, propone una tassazione più progressiva per ridurre le diseguaglianze economiche.

L’Introduzione al rapporto indica nella riduzione delle attuali disparità economiche e fiscali l’obiettivo che i Governi dovrebbero considerare centrale, assicurando ai cittadini l’accesso ai servizi di base (salute, educazione, infrastrutture digitali e, nei Paesi in via di sviluppo, anche acqua ed elettricità).

Fmi: la progressività fiscale elimina le disparità

Come può il Fisco supportare i Governi nell’adozione di politiche economiche più eque?

Quali possibilità abbiamo per garantire una giusta redistribuzione fiscale?

Dagli anni Ottanta la tassazione é divenuta sempre meno progressiva, con una diminuzione delle aliquote marginali più elevate sia sui redditi da lavoro, sia su quelli da capitale. Per il futuro, la proposta del Fiscal monitor è aumentare la progressività dei sistemi tributari anche per finanziare una maggiore spesa pubblica che permetta agli Stati di garantire i servizi di base più sopra ricordati.

Le opzioni in campo

La proposta ha, nel report, il supporto delle ipotesi di modifica al sistema fiscale degli Stati per aumentarne la progressività.

La soluzione più immediata è considerata l’aumento delle aliquote sui redditi più alti.

La controindicazione potrebbe essere, se la si adottasse, provocare nuove forme di elusione ed evasione, con fuga di redditi verso Paesi con una tassazione più leggera. Per evitare ciò, gli autori del report auspicano un accordo internazionale su una tassazione minima sulle società.

Una seconda chance starebbe nel riformare le deduzioni fiscali che, in media, danno maggiori benefici ai redditi più alti e si potrebbe incidere sulle “falle” relative alla tassazione dei redditi da capitale che permettono forme sofisticate di elusione.

Anche la carbon tax – l’imposta sulle fonti energetiche non sostenibili – potrebbe fornire maggiori entrate.

Infine, due ulteriori soluzioni per puntellare le entrate tributarie nel periodo di ricostruzione post-pandemia vengono da altri suggerimenti del report:

– i Paesi con un sistema fiscale robusto potrebbero considerare di imporre un prelievo temporaneo sui redditi e sui patrimoni più alti;

– in alternativa, potrebbero applicare imposte sui profitti in eccesso (rendite economiche di gran lunga superiori rispetto al minimo ritorno richiesto dagli investitori). Queste imposte, insieme o in sostituzione dell’imposta sui redditi societari, potrebbero garantire un contributo dalle imprese che durante la crisi hanno goduto di un aumento notevole dei profitti (come le aziende farmaceutiche e quelle operanti nel settore digitale).

Rapporto Fisco-cittadini

Un tema sul quale l’Amministrazione finanziaria italiana è già sensibile (su di esso sono recenti le audizioni parlamentari) riguarda la necessità che le istituzioni migliorino in termini di trasparenza e accountability, comunicando in modo efficace ai cittadini (che sono anche contribuenti) le categorie di servizi pubblici ai quali sono destinate le imposte.

In tal modo, migliorerebbe sensibilmente il rapporto di fiducia tra amministrazioni e opinione pubblica, che avrebbe così maggiore consapevolezza del modo in cui vengono utilizzate le entrate fiscali.

Un ulteriore aspetto trattato nel Fiscal monitor è relativo al consiglio di rafforzare il Fisco sotto tutti i punti di vista, anche quello della macchina amministrativa. Su questo, il Fiscal monitor propone maggiori investimenti nelle istituzioni tributarie per migliorarne la governance e i processi di digitalizzazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

Fonte: imf.org

Fonte: FiscoOggi