Rapporti di lavoro: analisi congiunta MLPS/Banca d’Italia

Ministero del Lavoro e Banca d’Italia hanno avviato una collaborazione al fine di produrre analisi periodiche sulla base dei dati amministrativi delle Comunicazioni obbligatorie, relative a:

instaurazione;

trasformazione;

cessazione

dei rapporti di lavoro alle dipendenze.

Il 1° numero analizza l’andamento delle posizioni lavorative nel 2020.

Risulta che nonostante l’ampiezza della crisi in atto, il bilancio complessivo del 2020 è solo lievemente negativo; tuttavia, si evidenziano andamenti eterogenei tra tipologie contrattuali, settori e territori.

Rapporti di lavoro: contratti a tempo indeterminato

contratti a tempo indeterminato sono aumentati per effetto della dinamica ancora positiva delle trasformazioni e del blocco dei licenziamenti.

Contratti a termine e apprendistato

L’analisi evidenzia, invece, il calo delle posizioni a termine e dell’apprendistato, legato alle difficoltà in alcuni settori. Questo accentua le difficoltà per giovani e donne ad accedere al mercato del lavoro.

Nord/Sud

Rispetto alla media nazionale, le regioni del Nord fanno registrare perdite occupazionali più marcate, mentre in molte aree del Mezzogiorno il saldo è lievemente positivo.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, afferma: “I dati sulle comunicazioni obbligatorie relativi all’anno 2020 ci restituiscono un quadro che, nonostante le problematiche note dovute alla pandemia, presenta alcuni elementi da evidenziare”.

Si tratta, nel dettaglio, di questi elementi:

1. la sostanziale stabilità del numero complessivo dei posti di lavoro (-42mila unità nell’anno nei settori non agricoli);

2. i saldi positivi in alcune aree del Paese (in particolare nel Mezzogiorno);

3. l’incremento delle posizioni a tempo indeterminato (+260mila).

Continua: “Se pur a fronte di un arretramento rispetto al 2019, le misure messe in campo dal Ministero del Lavoro e da tutto il Governo – prime fra tutte la cassa integrazione COVID-19, il blocco dei licenziamenti e gli incentivi all’occupazione – nonché la forte resilienza del nostro sistema produttivo, hanno contribuito ad arginare l’impatto negativo della crisi permettendo di preservare centinaia di migliaia di posti di lavoro che altrimenti sarebbero andati perduti. Ciò ha evitato che gli effetti di una crisi sanitaria tramutatasi presto in economica diventassero permanenti. Ci attendono ancora mesi difficili ma l’attenzione dell’Esecutivo resta alta”.