Next Generation Italia per un Paese equo, verde, inclusivo

Il Next Generation EU è la grande occasione per rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa.

Azioni e interventi disegnati per superare l’impatto economico e sociale della pandemia e costruire un’Italia nuova, intervenendo sui suoi nodi strutturali e dotandola degli strumenti necessari per affrontare le sfide ambientali, tecnologiche e sociali del nostro tempo e del futuro.

Questo è il focus del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle virtualità che ha il programma.

Next Generation Italia. Programma ambizioso ma vincente

Con gli obiettivi sopra elencati, l’Italia adotta un ampio e ambizioso pacchetto di investimenti e riforme in grado di:

– liberare il potenziale di crescita della nostra economia;

– generare una forte ripresa dell’occupazione;

– migliorare la qualità del lavoro e dei servizi ai cittadini e la coesione territoriale;

– favorire la transizione ecologica.

L’azione di rilancio è connessa a tre priorità strategiche cruciali:

digitalizzazione e innovazione;

transizione ecologica;

inclusione sociale.

Indicano i principali nodi strutturali su cui intervenire per far ripartire la crescita e migliorare radicalmente la competitività dell’economia, la qualità del lavoro e la vita delle persone, tracciando le sfide che devono guidare la direzione e la qualità dello sviluppo dell’Italia.

Allo stesso tempo, gli interventi del Piano saranno delineati in modo da massimizzare il loro impatto positivo su tre temi sui quali si concentrano le maggiori disuguaglianze di lungo corso: la parità di genere, la questione giovanile e quella meridionale.

Il PNRR interviene su questi nodi fondamentali attraverso un approccio integrato e orizzontale, che mira all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani e allo sviluppo del Mezzogiorno.

Gli assi portanti del Piano sono investimenti e riforme. Transizione 4.0 rappresenta un fortissimo stimolo a quelli privati.

La transizione, verde e digitale è al centro di questo progetto ambizioso, che vuole disegnare l’Italia del futuro, portandola sulla frontiera dello sviluppo, a livello europeo e mondiale.

Questo vasto insieme di investimenti e di ambiziosi progetti di riforma si tradurrà in un concreto e sensibile aumento della crescita e dell’occupazione rispetto allo scenario base: al 2026, anno finale del Recovery Plan, l’impatto positivo sul Pil sarà pari a circa 3 punti percentuali.

Il mix di progetti di investimenti in essere, nuovi progetti e componente di incentivi, quest’ultima maggiormente orientata su obiettivi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, consentirà di perseguire diversi obiettivi fondamentali: non solo la compatibilità con il quadro di finanza pubblica ma anche la possibilità di anticipare già dal primo anno di attuazione gli impatti positivi del Piano, in un impianto complessivo che assicura l’omogeneità temporale degli interventi e dei loro effetti, in un equilibrio tra azioni immediate e più a lungo termine.

Il Governo, sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano, presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa.