Innovation Training Summit 2025. Borgogni: agire sul lavoro con il Job crafting
Tra le pagine di redigo.info l’intervista del Direttore a Laura Borgogni, Professore Ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma.
D. Professoressa Borgogni, numerose sue ricerche e pubblicazioni sul Job crafting, tema dell’intervento che terrà all’Innovation Training Summit di aprile, lo associano all’autoefficacia nel raggiungere la prestazione di successo. Anzitutto, quale definizione è giusta per questo concetto introdotto ad inizio duemila?
R. Il Job crafting si riferisce all’insieme di comportamenti che la persona mette in atto in maniera proattiva per modellare (to craft) e personalizzare il lavoro in modo da valorizzare appieno inclinazioni e preferenze, traendo così da esso soddisfazione, engagement e realizzazione. È chiaro che questi comportamenti dipendono dal riconoscimento e dalla consapevolezza di quali siano le proprie motivazioni e predisposizioni per poterle utilizzare nel lavoro ma anche dalla convinzione di riuscire a intervenire proattivamente in modifica dell’attività lavorativa, ovvero della propria autoefficacia. Per sviluppare questa tecnica è, dunque, importante prima di tutto avviare un percorso di presa di consapevolezza e conoscenza di sé, del contesto nel quale si esercita il ruolo e delle relazioni interpersonali più prossime. A seguire, si lavora per rafforzare le convinzioni di efficacia determinanti la messa a terra dei comportamenti di Job crafting.
D. È del 2012 la presentazione del suo studio sull’insieme di cambiamenti che le persone fanno per bilanciare richieste e risorse lavorative con proprie abilità e propri bisogni; obiettivo è, tra l’altro, testare la validità della scala di Job crafting nel contesto italiano. Qual è il risultato, quali le conclusioni? Da allora ad oggi, il Job crafting è inserito tra le tecniche comportamentali per modificare e ridefinire i confini lavorativi?
R. Vede, con i nostri studi e di molti altri a livello internazionale, dimostriamo che il possesso di risorse personali, oltre a quelle lavorative, consente di fronteggiare le richieste del lavoro evitando stress, burnout e promuovendo engagement e benessere.
Il Job crafting rappresenta un modo per agire sul lavoro e sul contesto lavorativo per ridurre l’impatto delle richieste e aumentare risorse tramite la valorizzazione delle proprie distintività. Per rispondere ancora alla sua domanda, oggi si comincia a lavorare con le persone in questa direzione, supportando i dipendenti nello sviluppo di questi comportamenti. Grandi organizzazioni ci hanno accordato fiducia; con esse, abbiamo avviato programmi di formazione destinati ai capi, per facilitare la loro apertura alla proattività dei collaboratori, e ai collaboratori stessi, per aiutarli a cogliere margini di discrezionalità, aumentare la conoscenza di sé e le proprie risorse personali. Interessanti i primi risultati delle nostre ricerche-intervento che mostrano l’efficacia del percorso formativo messo a punto con un incremento significativo del Job crafting a seguito della formazione.
D. Da ricercatrice, avendo – come ricorda lei stessa – recato ad effetto numerosi strumenti di misura e di analisi, griglie e modelli di competenze, cosa in primis vorrebbe vedere definitivamente cambiato nelle dinamiche del lavoro?
R. Questo mondo, come è noto, sta attraversando profonde trasformazioni. Si pensi al ruolo sempre più pervasivo della digitalizzazione nei processi lavorativi e nel modo in cui si lavora; o, ancora, all’avvicendamento generazionale e a come stanno cambiando i valori nel lavoro, all’emergente interesse al tema del benessere che pone al centro sempre di più la persona e le sue esigenze. Tutto comporta la necessità di ripensare i modelli hr, rinnovando le pratiche di gestione. Non basta semplicemente adottare strumenti e tecniche innovative o digitali; è necessario ripartire dai fondamentali. A questo proposito, non sono più sufficienti i modelli di competenze per valutare, formare e sviluppare. Occorre introdurre nuove categorie, nuovi oggetti di rilevazione e sviluppo di cui il Job crafting è un esempio. A mio avviso, si è indietro su questo versante; ciò nondimeno, la crescente attenzione alla persona e alla psicologia è la testimonianza di una lenta ma graduale apertura.
Dir. Alessia Lupoi
Redazione redigo.info