Arriva in Italia la rivoluzione della ZES

D'Alfonso al Congresso INT: "Non è un tempo neutro. Perché finalmente anche in Italia arriva la rivoluzione della ZES."

Fino all’anno 2017 erano tremila le ZES (Zone Economiche Speciali) che funzionavano nel Mondo. Ce ne siamo dotati finalmente anche noi, affermava poco meno di un mese fa, al Congresso dell’Istituto Nazionale dei Tributaristi che ha confermato alla carica il Presidente Riccardo Alemanno – l’On. Luciano D’Alfonso, intervenuto come relatore.

L’Onorevole sottolineava con enfasi, come si conviene: “Questo richiederà un cambio di mappe cognitive”. Seguiva, però, un suo monito: “Ma servirà molta libertà di pensiero per evitare che venga burocratizzata”.

Una rivoluzione. Purché non venga burocratizzata

Non venga burocratizzata, dunque, questa misura rivoluzionaria che rappresenta esattamente il contrario. Questo il pensiero di D’Alfonso nel passaggio del suo discorso che riguardava la ZES unica.

Rinforzo positivo al Congresso INT e al Convegno di Siracusa

E’ suggestiva la coincidenza che fa corrispondere la data di quel Congresso INT con il Convegno di Siracusa, ghiotte occasioni per dar forza al concetto di rivoluzione che ben si accosta alla vicina definitività del decreto istitutivo della Zes unica, la cui conversione deve avvenire entro il 18 novembre.

La novità in sede parlamentare, scaturita dall’iter del testo che contiene la disposizione, è consentire anche alle imprese che operano nel settore del magazzinaggio e in quello del supporto ai trasporti di accedere al beneficio.

Quanto sopra premesso, la bozza del Ddl di Bilancio 2024, il cui approdo in Senato della Repubblica segna il passo fiero di un Esecutivo a guida Giorgia Meloni sicuro di sé, determinerebbe le risorse destinate nella misura di 8 milioni di euro.

Alessia Lupoi – Direttore responsabile