Commercialisti: garanzia nazionale per lo Statuto del contribuente

In audizione parlamentare di qualche giorno fa sulla Delega fiscale, la categoria dei commercialisti – rappresentata dal tesoriere nazionale, Salvatore Regalbuto, e dal coordinatore dell’area fiscalità della Fondazione nazionale di ricerca della categoria, Pasquale Saggese – ha proposto la valorizzazione della figura del “Garante dei diritti del contribuente”, prevedendo l’istituzione di un ruolo di garanzia nazionale, dotata di idonea struttura ed autonomia economica, cui attribuire specifici poteri nel fornire indicazioni vincolanti per l’Amministrazione finanziaria ove vengano riscontrate fattispecie in contrasto con le disposizioni dello Statuto dei diritti del contribuente.

Non solo questo. I professionisti della fiscalità chiedono il superamento della disposizione volta a far versare un contributo ai fini dell’ammissione delle istanze di interpello. In effetti, questa previsione urta con i principi fondanti la delega, vale a dire un virtuoso confronto preventivo da innescare per evitare contenziosi e la tempestiva diffusione di interpretazioni di prassi su temi generali per limitare il ricorso allo strumento dell’interpello.

Ed ancora, ci vorrebbero: una più ampia declinazione delle norme volte a favorire le aggregazioni tra gli studi professionali, specie per la neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione (verticale e orizzontale); la previsione di un regime opzionale di determinazione per cassa del reddito delle società tra professionisti (Stp) costituite in forma di società di capitali; l’ampliamento del regime forfettario anche alle società tra persone e alle associazioni professionali.

Commercialisti: necessaria la piena equiparazione dei professionisti con le imprese

In ambito revisione e razionalizzazione del sistema degli incentivi fiscali alle imprese, i commercialisti vorrebbero introdotto uno specifico criterio direttivo che disponga la parità di trattamento tra gli operatori economici. “Ai fini dell’accesso alle diverse forme di incentivazione fiscale – ha sostenuto Regalbuto – è necessario affermare il principio generale di piena equiparazione tra professionisti e imprese”.

Aspetti tributari

Una revisione dell’istituto del reclamo/mediazione tributaria che disponga l’attribuzione, ad un organo terzo, dei poteri relativi alla gestione e coordinamento dello stesso con gli altri istituti deflattivi del contenzioso azionabili dal contribuente nella fase antecedente la costituzione in giudizio, a partire dall’autotutela, il potenziamento delle premialità connesse all’adesione al regime dell’adempimento collaborativo, escludendo le sanzioni amministrative tributarie e le sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele, nonché la riduzione di almeno tre anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento, sono altri punti a base dell’audizione.

Sull’IVA, infine, si propone rivedere la disciplina (anche le sanzioni) in materia di errori di fatturazione, introducendo la sanzione fissa nell’ipotesi di detrazione di imposta non dovuta nei casi in cui il cedente/prestatore abbia versato l’imposta nonché l’ampliamento dei termini per l’emissione delle note di variazione e per la richiesta di rimborso dell’imposta non dovuta.

Sitografia

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