Contrasto al lavoro sommerso, emanati i due Decreti

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato, in data 6.4.2023, i due Decreti concernenti la prevenzione ed il contrasto del lavoro sommerso.

Si tratta, in particolare, dei seguenti:

  • Decreto Ministeriale n. 57, recante la Costituzione del Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso;
  • Decreto Ministeriale n. 58, recante l’aggiornamento del Piano Nazionale emersione lavoro sommerso 2022-2025.

1.2 Nei due Decreti: il Comitato nazionale

Istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, avrà il compito di assicurare il coordinamento e il monitoraggio sull’attuazione e l’andamento delle attività programmate nel Piano nazionale. Rappresenterà, nel contempo, uno stabile elemento di raccordo anche in prospettiva futura realizzando, in maniera stabile e regolare, l’interazione tra i diversi attori coinvolti nella prevenzione e nel contrasto al lavoro sommerso.

Tra i vari compiti del Comitato

  • assicurare il coordinamento e il monitoraggio sull’attuazione e l’avanzamento delle attività programmate nel Piano nazionale, identificando le azioni correttive eventualmente necessarie;
  • assicurare le necessarie connessioni con il Tavolo nazionale sul caporalato, per quanto riguarda le misure specifiche per il settore agricolo e al fine di valutare l’applicazione di eventuali buone pratiche realizzate in tale contesto,
  • assicurare, in linea con gli obiettivi definiti nel Piano nazionale, la valutazione dell’efficacia degli interventi programmati e rappresentare, anche in una fase successiva, uno stabile elemento di raccordo tra i diversi enti interessati, con l’obiettivo di garantire in maniera duratura una governance efficace delle politiche di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso;
  • pianificare gli interventi per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2025-2028.

2.2 Nei due Decreti: il Piano nazionale

Con il Decreto Ministeriale n. 58 invece, si è aggiornato il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2022-2025 e la relativa tabella di marcia attuativa.

In particolare, dopo il paragrafo: “E. GLI INDICATORI E IL CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA'”, è stato aggiunto il paragrafo F, riguardante le azioni volte a favorire l’impiego regolare di lavoratori stranieri in agricoltura, attraverso il contrasto agli insediamenti abusivi e la promozione di azioni di politica attiva.

In sintesi, il paragrafo F

L’elaborazione di una strategia complessiva di contrasto al lavoro sommerso impone di realizzare azioni volte a favorire percorsi di impiego regolare di lavoratori stranieri per il settore agricolo, anche attraverso specifiche azioni di politica attiva. I lavoratori migranti, d’altronde, risultano maggiormente esposti al rischio di irregolarità e sfruttamento. La previsione di interventi di politica attiva pertanto, risulta strumentale alla realizzazione e al miglioramento dell’intermediazione della domanda e dell’offerta di lavoro nel settore agricolo.

Dunque l’obiettivo: realizzare attività informative e formative

L’obiettivo delle azioni poste in relazione alle politiche attive è quello di realizzare attività informative e formative strumentali al rafforzamento delle competenze dei responsabili e di tutti gli operatori di servizi, sia pubblici che privati, competenti negli ambiti della prevenzione, vigilanza e contrasto del lavoro irregolare, con specifico riguardo al settore agricolo. Le attività di formazione mirano a rafforzare le competenze, ponendo l’attenzione sulla possibilità di promuovere servizi di intermediazione maggiormente efficaci e trasparenti. Si vuole, in sostanza, evitare il ricorso al caporalato e ad altre forme di intermediazione illecita. A tal proposito, il Piano prevede la realizzazione di un corso specialistico su ” i servizi per l’impiego e il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura”.

Sostegno alle azioni previste dal Piano

Per assicurare una sinergia proficua tra gli interventi che declinano direttamente le azioni prioritarie del Piano di contrasto al caporalato e le azioni previste dal Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso, è necessario rafforzare l’approccio multi-agenzia adottato fino a questo momento. Nello specifico, assicurando con cadenza trimestrale la partecipazione di referenti del Comitato di contrasto al lavoro sommerso, all’interno di Gruppi di lavoro del Tavolo di contrasto al caporalato, il lavoro svolto confluirà nella relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale, da predisporre entro la fine del 2023 e alla cui stesura parteciperanno i referenti del Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso.

Sitografia

www.lavoro.gov.it

www.dottrinalavoro.it