Professioni in audizione alla Camera e al Senato

Professioni in audizione presso i due rami del Parlamento.

Professioni in audizione. Commercialisti

Semplificazione“. Da questo termine passa, per il Consiglio nazionale dei commercialisti, la riforma della disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, all’esame della commissione Attività produttive della Camera, dove la categoria ha tenuto un’audizione.

Il consigliere nazionale dei professionisti – Foschi – ritiene “condivisibile” prevedere “un’unica procedura di amministrazione straordinaria, con finalità conservative del patrimonio produttivo, diretta alla regolazione dell’insolvenza di singole imprese” che, in quanto di notevoli dimensioni “assumano un rilievo economico-sociale di carattere generale, anche sotto il profilo della tutela occupazionale”, in modo da riservare alle altre l’accesso alle procedure disciplinate nel Codice della crisi.

Professioni in audizione. Consulenti del Lavoro

I Consulenti del Lavoro considerano necessario “potenziare le politiche attive, nell’ottica di rilancio del Paese rappresentata dal Recovery Plan, e creare una efficiente rete degli operatori dei servizi al lavoro con una integrazione più strutturata tra soggetti pubblici e privati su tutto il territorio nazionale, riscrivendo i requisiti tecnico-organizzativi e strutturali previsti dalle norme per l’accreditamento ai servizi al lavoro nazionali (Anpal) e regionali.”.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine, nell’audizione del 1° marzo 2021 presso le commissioni Bilancio e Politiche europee del Senato, in merito alle iniziative contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), aggiunge: “Tra gli aspetti da non dimenticare, rimasti incompiuti dalla Legge n. 81/2017, l’apertura di uno “sportello dedicato al lavoro autonomo” presso i centri per l’impiego e gli organismi autorizzati alle attività di intermediazione in materia di lavoro.”.

Ancora sul fronte occupazione, la Categoria ritiene doveroso “introdurre una normativa per creare flessibilità nel rapporto di lavoro subordinato, specie in entrata, per rilanciare il contratto a tempo determinato e per favorire il ricorso al lavoro agile.”.

Anche:

– normare il lavoro stagionale (ad oggi ancora disciplinato dal DPR 1525/63);

– puntare sull’apprendistato professionalizzante facilitando e rendendo più efficace la formazione on the job;

– introdurre misure di tutela del comparto autonomo e dei liberi professionisti;

– rinnovare l’attuale sistema degli ammortizzatori sociali introducendo l’ammortizzatore sociale unico;

– predisporre una disciplina organica in materia di equo compenso;

– pensare ad una revisione profonda in materia di Irpef.