Imposta sui servizi digitali, pubblicati i codici
La risoluzione n. 14 del 1° marzo 2021 istituisce i codici tributo per versare, tramite modello F24, l’imposta sui servizi digitali, cosiddetta DST – Digital Services Tax, gli eventuali interessi e le sanzioni dovute in caso ravvedimento.
A regime l’imposta va versata entro il 16 febbraio dell’anno solare successivo a quello in cui sono stati realizzati i ricavi imponibili; per il primo anno di applicazione (quindi il 2020), il termine slitta di un mese: al 16 marzo 2021.
I 3 codici tributo
I tre nuovi codici tributi sono:
“2700” denominato “Imposta sui servizi digitali – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m.”
“2701” denominato “Imposta sui servizi digitali – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m. – interessi”
“2702” denominato “Imposta sui servizi digitali – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m. – sanzione”.
Vanno indicati nella sezione “Erario” del modello F24, in corrispondenza esclusivamente delle somme della colonna “importi a debito versati”.
Nel campo “anno di riferimento” va specificato l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, nel formato “AAAA”.
Se il pagamento viene effettuato dal rappresentante fiscale del soggetto passivo o dalla società designata dal gruppo, nella sezione “contribuente” del modello F24 dovranno essere indicati:
nel campo “codice fiscale”, il codice fiscale del soggetto passivo;
nel campo “codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare”, il codice fiscale del rappresentante fiscale o della società designata che effettua il pagamento, titolare del conto di addebito;
nel campo “codice identificativo”, il codice “72”.
Fonte: Agenzia delle Entrate
Fonte: FiscoOggi