Cartelle: ridonda l’annuncio di Gualtieri ma l’1 febbraio è vicino

Stiamo lavorando allo scaglionamento delle cartelle per diluire nel tempo il loro invio e ridurre la pressione sui contribuenti“.

La frase pronunciata dal ministro dell’Economia, Gualtieri, ha guadagnato spazio tra le prime notizie di questi giorni e ha confortato contribuenti, professionisti e Amministrazione. Ha anche alimentato il dibattito durante la tradizionale edizione annuale di “Telefisco”.

Ma il provvedimento è previsto per il primo febbraio, lunedì prossimo.

Pensiamo ad una riduzione degli importi di alcuni atti delle Entrate per i soggetti che abbiano subito un calo del fatturato per effetto della pandemia“.

Ecco una seconda affermazione carica di aspettative, pronunciata da Gualtieri mentre annunciava un provvedimento che si starebbe finalizzando nella consapevolezza della scadenza.

Nell’attesa, raccogliamo le reazioni dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) che, pur apprezzando l’intervento del ministro sui ruoli, evidenzia come non si possano più solo posticipare le scadenze delle cartelle e sempre in emergenza, al limite delle scadenze.

Quel che ci vuole, per i tributaristi, è una riforma profonda del sistema fiscale partendo dalle sanzioni e dall’istituto della rateizzazione (o i soliti interventi di rottamazione o saldo e stralcio non scongiureranno la ripetizione dello scenario attuale).

Insomma, una riforma strutturale che spazi via il rischio di ricadute.

Il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha dichiarato in proposito: “Abbiamo già predisposto sulla riforma dell’ IRPEF una memoria e delle ipotesi di rimodulazione delle aliquote tra i vari scaglioni di reddito oltre ad alcune modifiche sulla compensazione dei crediti IRPEF ed ipotizzando anche una possibile modalità di reperimento di fondi per la riduzione della pressione fiscale. Ci siamo limitati, in questo frangente, all’IRPEF poiché questa è stata la raccomandazione delle Commissioni Finanze di Camere e Senato nella lettera di convocazione in audizione, quindi attendiamo una futura occasione per una prima presentazione delle altre proposte sulla Riforma fiscale elaborate dalla Commissione e dal Comitato INT costituiti proprio per supportare una più ampia e più che mai necessaria riforma del sistema tributario. Solo attraverso coraggiose e profonde riforme del sistema fiscale, della giustizia e del lavoro in tutte le sue modalità, che non guardino agli interessi di parte ma esclusivamente all’interesse generale e su cui lo Stato deve investire i fondi europei, si potrà dare il via ad una effettiva ripresa economica e sociale del Paese.”.