Bonus Sud prorogati per 2 anni

Due proroghe per altrettanti bonus che interessano il Sud Italia.

I commi della Legge di bilancio che dispongono lo slittamento sono i 171-172 e i 185-187.

Bonus Sud prorogati. Investimenti in beni strumentali

La proroga fino al 31 dicembre 2022 per la disciplina del credito d’imposta in favore delle imprese che acquisiscono, anche tramite leasing, beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive nelle “zone assistite” ubicate nelle regioni del Mezzogiorno, riguarda nel dettaglio:

a. Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata e Sardegna (con Pil pro-capite inferiore al 75% della media Ue), ammissibili alle deroghe agli aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita è anormalmente basso o si ha una grave forma di sottoccupazione;

b. Abruzzo e Molise (con Pil pro-capite ricompreso tra il 75 e il 90% della media Ue), ammissibili alle deroghe previste dalla successiva lettera c), ossia gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.

La relativa disciplina agevolativa è stata introdotta nel 2016.

Settori esclusi

Dalla disposizione di cui sopra sono esclusi i settori:

– creditizio, finanziario e assicurativo, dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché le imprese considerate in difficoltà secondo la definizione recata dalla comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01.

In cosa consiste il bonus?

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta spettante nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020, ovvero del 25% per le grandi imprese situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e del 10% per le grandi imprese situate in determinati comuni delle regioni Abruzzo e Molise.

Tali percentuali possono essere maggiorate di un massimo di 20 punti per le piccole imprese ovvero di 10 punti per quelle di medie dimensioni.

Per accedere al bonus, che è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento e che va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di maturazione del credito e in quelle successive fino a quando se ne conclude l’utilizzo, occorre presentare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Bonus Sud prorogati. Attività di ricerca e sviluppo

Fino a fine 2022 anche per il credito d’imposta spettante alle imprese che operano nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative a supporto della competitività delle imprese, direttamente afferenti a strutture produttive ubicate in quelle regioni, la cui disciplina agevolativa è stata introdotta lo scorso anno.

La Legge di bilancio 2021, allo scopo di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in R&S (anche in ambito Covid-19) delle imprese del Mezzogiorno, è intervenuta stabilendo la spettanza del credito d’imposta anche nel biennio 2021-2022 e nelle misure potenziate dal decreto “Rilancio” per il 2020, ovvero:

25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro;

35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;

45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.

La maggiorazione dell’aliquota del bonus R&S si applica nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal Regolamento Ue n. 651/2014, in particolare dall’articolo 25 in materia di aiuti ai progetti di ricerca e sviluppo.

Fonte: Agenzia delle Entrate