Ricerca e sviluppo ed innovazione: ulteriori 16 Accordi MiSE/Regioni
Per ricerca e sviluppo ed innovazione il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, autorizza con decreti ad hoc altri 16 Accordi tra il MiSE e le Regioni interessate, al fine di favorire la competitività del territorio e l’occupazione attraverso gli investimenti delle imprese in progetti produttivi e di ricerca e sviluppo di rilevante impatto tecnologico.
In particolare, il Ministro dà il via libera a:
– 3 Accordi di programma e sviluppo con le Regioni Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto;
– 13 Accordi per l’Innovazione con le Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
Per la realizzazione di prodotti e processi produttivi innovativi sono previsti investimenti complessivi pari a circa 204 milioni di euro, a sostegno dei quali il MiSE ha messo a disposizione circa 81 milioni di euro di agevolazioni.
Ricerca e sviluppo (R&S): disposizioni attuative
Ricordiamo che le disposizioni attuative sul “rinnovato” sconto d’imposta R&S sono state dettate dal decreto MiSE del 26 maggio 2020 (Gazzetta Ufficiale n. 182 del 21 luglio 2020).
Il beneficio è ora esteso, tra l’altro, anche agli investimenti in attività di design, ideazione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari, e detta i criteri per la corretta classificazione sul piano tecnico delle attività.
Ricerca e sviluppo (R&S) ed innovazione: aspetti soggettivi
Possono accedere al nuovo incentivo, riconosciuto in via automatica nella forma di credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione, tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale.
Per comprendere meglio la portata del credito va ricordato che il Bilancio 2020 (articolo 1, commi da 198 a 209, Legge n. 160/2019), per imprimere maggiore competitività alle imprese ha riscritto la disciplina del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, accogliendo nel perimetro dell’agevolazione anche gli investimenti effettuati per l’innovazione tecnologica 4.0 e la transizione ecologica, e altre attività innovative svolte dalle imprese dei settori tessile e moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile e arredo e della ceramica per la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari.
Il rinnovato impianto normativo, pertanto, ora consta di quattro tipologie di attività agevolabili, tre diverse aliquote applicabili e due tetti massimi.