Ammortizzatori emergenziali: ufficiale il 31 ottobre
Entra nel Decreto legge che proroga la dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 la norma che dispone lo slittamento temporale dei trattamenti di integrazione salariale CIG, CIGO, ASO.
E’ contenuta nell’articolo 3 del Dl n. 125/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 248 del 7.10.2020.
Le disposizioni del Decreto sono operative dall’8 ottobre 2020.
L’ufficialità della proroga delle istanze di accesso a cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga tranquillizza i professionisti.
La Presidente dei CdL, Marina Calderone, aveva infatti chiesto formalmente al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, di inserire nella legge di conversione del dl “Agosto” la previsione del differimento al 31 ottobre dei termini decadenziali per la presentazione delle istanze.
Ebbene, la proroga è stata inserita.
Non nel Decreto 104/2020 ma nel Decreto 125/2020 – rubricato “Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l’attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020”.
In particolare, l’articolo 3 del Dl n. 125/2020 differisce al 31 ottobre 2020 i termini di cui all’articolo 1, commi 9 e 10, del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020.
L’entrata in vigore delle norme con i diversi termini decadenziali consente così ai CdL di dedicarsi alle istanze relative agli anzidetti ammortizzatori sociali emergenziali.
Anche agli “SR41 semplificati”, relativi ai dati utili al pagamento o al saldo dei trattamenti di cassa integrazione salariale.
Per completezza riportiamo la previsione del nuovo Dl n. 125/2020 circa l’obbligo, dall’8.10.2020, di indossare “mascherine” nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e nei luoghi all’aperto.
Fanno eccezione i casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.