Professionisti, malattia/infortunio: sospendere adempimenti contributivi
Calderone, MLPS: si può ma risolvendo criticità. Alemanno, INT: quella Legge e tutte le modifiche successive escludono i professionisti della L. n. 4/2013, nonché quelli iscritti in registri o elenchi. Discriminante
I commi da 927 a 944 dell’articolo 1, Legge n. 234/2021 – Bilancio per il 2022 – recano i principi fondamentali di disciplina della sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti tributari a carico del libero professionista in caso di malattia o infortunio avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di tre giorni.
Per gli adempimenti contributivi si chiede la stessa sospensione
Una recente iniziativa parlamentare vorrebbe estesa la sospensione agli adempimenti contributivi a carico del medesimo professionista.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, intervenuto in interrogazione, ritiene sia condivisibile l’iniziativa ma individua “alcune criticità”, che renderebbero “necessario sviluppare un apposito elemento della sospensione” delle scadenze temporali “caso per caso”.
Nel corso del question time a Montecitorio, il deputato del gruppo Misto, Andrea de Bertoldi, primo firmatario della disciplina originaria sullo slittamento delle scadenze per professionisti malati o infortunati, varata nella Legge n. 234/21, ha rammentato all’Assemblea di aver presentato (durante i lavori per la Manovra 2025) “prima un emendamento in commissione Bilancio e, successivamente, un ordine del giorno in Aula, per estendere le disposizioni al fine di prevedere la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti contributivi a carico del libero professionista”, ottenendo “inspiegabilmente” parere contrario dell’Esecutivo e, nella fattispecie, del ministero a guida Calderone.
Alemanno (presidente INT): plauso alla Calderone ma ancora discriminazioni tra professioni
Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha scritto al Ministro evidenziando ancora una volta la discriminazione di una legge giusta nei principi, discriminante tuttavia per centinaia di migliaia di professionisti. La sospensione del versamento dei contributi previdenziali implementerebbe le tutele delle professioniste e dei professionisti in stato di malattia, infortunio, maternità a rischio o che avessero figli minori in stato di malattia, come previsto dall’articolo 1 della Legge del 2021 (richiamati commi da 927 a 944).
Nella lettera Alemanno scrive: “Plaudo alle sue parole [del ministro Calderone, ndr.], ma nello stesso tempo ricordo che la suddetta Legge e tutte le modifiche successive escludono i professionisti di cui alla Legge 4/2013 nonché quelli iscritti in registri o elenchi. Discriminazione che evidenzio dal varo della Legge e su cui è stato predisposto un intervento emendativo, fatto proprio e presentato da esponenti del Parlamento, ma mai approvato.“.
Il problema della discriminazione legislativa Alemanno lo aveva già affrontato al tavolo sul lavoro autonomo professionale che si svolge proprio presso il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, consegnando una nota contenente la proposta modificativa che amplierebbe la tutela oltre che ai professionisti iscritti in albi, anche – come detto – a quelli iscritti in registri, elenchi o che svolgano una delle attività professionali di lavoro autonomo di cui alla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013.
Alessia Lupoi
Redazione redigo.info