Congresso INT, due più due uguale ventitré
Al XXIII Convegno dei tributaristi, due temi - elenco intermediari reso pubblico e tutela della salute per tutte le professioni - per due versioni: da remoto; in presenza
Ai microfoni di redigo.info il Presidente INT, Riccardo Alemanno, spiega la doppia strada che il ventitreesimo consesso della categoria – anche ideato in doppia versione (diretta streaming e conferenza) – prenderà di lì a poco:
- la proposta all’Amministrazione finanziaria di rendere pubblico l’elenco degli intermediari fiscali abilitati all’assistenza al contribuente, con l’obiettivo di assicurargli garanzie specie riguardo alla assoggettabilità di chi ha incaricato alla misura della sospensione o, peggio, cancellazione dall’elenco senza che ne sappia nulla;
- la tutela delle professioniste in maternità a rischio e dei professionisti, tutti, in malattia o infortunio, centrale dal 2022 quando la Legge di bilancio di allora ha dato vita a questa norma, giusta nelle finalità ma discriminante perché interessa solo le professioniste e i professionisti del sistema ordinistico e non quelli della Legge 4/2013, o gli iscritti in registri od elenchi.
Si torna sul primo punto fondante. “Evidentemente l’Agenzia delle Entrate ha un elenco interno, perché è l’Agenzia che abilita i professionisti che richiedono via Entratel di essere abilitati al ruolo di intermediario fiscale, ma esso non è consultabile dal contribuente”. Ed invece, egli “ha il diritto, e questo va a sua tutela, di sapere qual è lo status del proprio intermediario fiscale”.
E’ avvenuto un incontro con Ernesto Maria Ruffini, direttore delle Entrate, che si è detto disponibile a valutare la proposta INT. Pur tuttavia, il numero uno dell’Agenzia attende una indicazione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, prima ancora dal Governo. Intanto, si è avuto un incontro pure con il sottosegretario di Stato al MEF, Freni, che ha colto occasione per sottolineare la crucialità della figura dell’intermediario abilitato.
Il secondo punto, ora. “Attualmente – afferma Alemanno – è alla Camera un emendamento che mette rimedio a questa discriminazione”. Prosegue: “Ci auguriamo che tutte le forze politiche del Parlamento siano all’unisono d’accordo sul superarla. Abbiamo anche dato delle valutazioni di coperture di costi che sono risibili rispetto all’impegno finanziario della manovra”.
Una tutela, questa, che “va utilizzata quando ci sono situazioni di grave serietà per i professionisti. Non è per una malattia passeggera. E’ una tutela quando la professionista o il professionista non siano in grado di gestire lo studio e gli adempimenti personali e dei propri assistiti. Quindi, la sospensione dei trenta giorni dev’essere data all’intermediario fiscale che attiene all’area ordinistica, sì, ma anche all’intermediario fiscale che attiene all’area associativa”.
Non è mancato il dibattito sulla Legge di bilancio per il 2025 (con riferimento, uno su tutti, al CPB), neppure quello sull’Intelligenza artificiale di cui “si parla troppo e poco si fa, lasciando i grandi player del settore liberi di operare, di andare oltre certi limiti che le regole etiche e deontologiche imporrebbero”.
Alessia Lupoi