Credito d’imposta per materiali di recupero: le spese agevolate
Apre il 21 ottobre 2024 lo sportello relativo al credito d’imposta per l’acquisto di materiali di recupero, accessibile a tutte le imprese che hanno acquistato prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata della plastica, della carta e cartone, dal legno non impregnato o derivanti dalla raccolta del vetro e dell’alluminio.
L’agevolazione è stata pubblicata con il decreto del 2 aprile 2024, a firma dei Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia e delle Finanze, definendo: requisiti tecnici, certificazioni idonee e attestazioni di prodotti, relativamente al credito d’imposta fino al 36%, con un importo massimo di 20.000 euro.
La cifra stanziata è di 5.000.000 euro per ciascuna delle due annualità individuate dalla seguente agevolazione.
Le spese ammissibili al credito d’imposta
Le spese agevolate sono quelle relative agli anni 2023 e 2024 e riguardano i seguenti prodotti:
- prodotti realizzati con materiali provenienti da raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (o da altri circuiti post-consumo);
- imballaggi primari e secondari biodegradabili e compostabili, conformi alla normativa UNI EN 13432:2002, tra i quali:
- gli imballaggi in carta e cartone, ad esclusione di carta stampata con inchiostri o trattata con prodotti chimici;
- gli imballaggi in legno non impregnato;
- imballaggi primari e secondari derivanti dalla raccolta differenziata della carta;
- imballaggi primari e secondari derivanti dalla raccolta differenziata dell’alluminio;
- imballaggi primari e secondari derivanti dalla raccolta differenziata del vetro.
I prodotti e gli imballaggi sopraelencati, devono essere conformi alle caratteristiche espresse dall’Allegato 1 del decreto del 2 aprile.
Lo sportello
Lo sportello è aperto dalle ore 12.00 del 21 ottobre 2024, mentre la chiusura è prevista per il 20 dicembre 2024, sempre ore 12.00. Le domande potranno essere inviate tramite la piattaforma informatica Invitalia PA Digitale, accendendo con la propria identità digitale (SPID, CIE o CNS).
Redazione redigo.info