Professioni ordinistiche, confronto a Palazzo Chigi

“Il confronto a Palazzo Chigi tra il Governo e i rappresentanti di tutte le professioni ordinistiche che abbiamo fortemente voluto è un segno di grande attenzione verso un mondo che custodisce il sapere intellettuale e lo mette ogni giorno col proprio lavoro a disposizione del Paese”. E’ il commento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, a margine dell’incontro in Presidenza del Consiglio.

Calderone: le sfide future delle categorie professionali ordinistiche

E’ centrale, sostiene Calderone, il valore del lavoro autonomo per la crescita economica e sociale. “Proprio per questo, nel recente Decreto Coesione abbiamo destinato ingenti risorse a sostegno dei programmi di autoimpiego e, nel compiere questa scelta, abbiamo pensato non solo alla formazione di nuove imprese, ma anche agli studi professionali e a nuove società tra professionisti”.

Temi affrontati tra gli altri: accesso dei giovani alle professioni e incentivi per promuoverlo.

Le sfide del futuro riguardano anche l’intelligenza artificiale e come i liberi professionisti sapranno accompagnare il progresso tecnologico mantenendo al centro la persona e innovando i modelli organizzativi.

Il Governo ascolta e ha piena conoscenza dei temi legati al mondo delle professioni – ha detto il Ministro Calderone – e per questo abbiamo deciso di sviluppare il dialogo nel tempo anche su singoli dossier”.

ProfessionItaliane: rimodernare gli ordinamenti professionali

Fa eco ProfessionItaliane, l’Associazione che raggruppa 24 dei 28 Ordini professionali esistenti che, nell’incontro a Palazzo Chigi tenutosi ieri, tornava all’esigenza di rimodernare gli ordinamenti professionali per adeguarli alle evoluzioni della società e rafforzare il principio dell’equo compenso ai professionisti.

“È una data storica quella di oggi, perché è la prima volta che gli Ordini vengono convocati a Palazzo Chigi. Non è un segnale solo formale, ma sostanziale, che manifesta la volontà del Governo di ammodernare le regole poste alla base delle professioni regolamentate, a 13 anni dall’ultima riforma. Dai consigli di disciplina alla formazione continua, dal regime delle STP al Codice deontologico, passando per l’equo compenso e il praticantato: tutti ambiti che meritano di essere riconsiderati, come più volte abbiamo segnalato ai nostri Ministeri vigilanti”, ha dichiarato Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, presente all’incontro in rappresentanza anche di ProfessionItaliane.

De Luca: retribuzioni adeguate ai professionisti rivedendo i meccanismi di determinazione dei compensi

“In particolare, per la materia dell’equo compenso abbiamo evidenziato la necessità di analizzare gli aspetti relativi ai meccanismi di determinazione dei compensi, affinché tutti i lavoratori autonomi e i professionisti possano beneficiare di retribuzioni adeguate e conformi alla legge n. 49/2023, e di estendere l’applicazione della stessa anche alle realtà aziendali più piccole. L’equo compenso è un principio di civiltà giuridica, che è stato introdotto da una norma che porta come prima firma quella della Premier Giorgia Meloni“, ricorda De Luca.

Redazione redigo.info