Codice italiano di etica e indipendenza: l’entrata in vigore
“Non puoi fare una buona economia con una cattiva etica”. Ezra Pound
Affermazione presa alla lettera da CNDCEC, Assirevi, INRL, Consob e MEF, i quali, dopo un lungo lavoro, hanno formulato, e con determina della Ragioneria Generale dello Stato del 23 marzo 2023 adottato, il nuovo Codice dei principi di deontologia professionale, riservatezza e segreto professionale, nonché di indipendenza e obiettività dei soggetti abilitati all’esercizio dell’attività di revisione legale dei conti”, anche denominato “Codice Italiano di Etica e Indipendenza”, elaborato ai sensi del Decreto Legislativo n. 39 del 2010. A comunicarlo agli Ordini territoriali dei commercialisti è il Consiglio nazionale della categoria con l’informativa n. 47/2023.
L’etica è un quadro di riferimento, un principio guida, spesso di natura morale. Le persone con una forte etica credono che il duro lavoro sia una buona cosa in sé.
Proprio l’etica del lavoro, è il cardine del comportamento professionale dettagliato dal nuovo Codice di etica e indipendenza per i revisori legali dei conti nello svolgimento dell’attività di assurance, che entra in vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 1° gennaio 2023 salvo, in via di prima applicazione, un periodo transitorio di sei mesi, durante il quale il revisore legale individurà e valuterà eventuali situazioni rilevanti ai fini del medesimo Codice, gestendole in conformità allo stesso.
L’etica del CNDCEC nero su bianco
Lo standard internazionale utilizzato come punto di riferimento, che attualmente corrisponde alla versione 2018 del codice IESBA (International ethics standards board for accountants), risulta completamente rinnovato.
Ma la grande novità è la diversa articolazione del testo, che è ora suddiviso in “regole” e “linee guida”, secondo una convenzione già in uso da diversi anni per i principi di revisione.
Tra le norme, cattura l’attenzione senza dubbio il concetto di indipendenza, intesa come lo stato intellettivo che permette di esprimere una conclusione senza condizionamenti che compromettano il giudizio professionale, consentendo quindi a una persona di agire con integrità, obiettività e scetticismo professionale. Indipendenza anche agli occhi di terzi.
Il professionista, nell’adempiere l’incarico, dovrà osservare i principi deontologici fondamentali appena citati, cui aggiungere formazione, competenza, diligenza e riservatezza.
Il Codice definisce, inoltre, l’incarico di assurance ossia quell’incarico in cui, all’esito delle procedure adottate in esecuzione dello stesso e sulla base degli elementi acquisiti, vengono espresse conclusioni con il fine di accrescere il livello di fiducia degli utilizzatori, diversi dal soggetto responsabile, sul fatto che il risultato della valutazione o della misurazione dell’oggetto dell’incarico è conforme a determinati criteri di riferimento. In sostanza, il comportamento professionale è dato dal rispetto della normativa applicabile al caso concreto e dal sottrarsi dal compimento di qualsiasi azione che possa portare discredito all’attività di assurance.
Sitografia
Cecilia Valente