Cdm. Nuova disciplina nel decreto immigrazione

La disciplina opererà dall'entrata in vigore

L’ultimo Consiglio dei Ministri si è svolto simbolicamente a Cutro. Ha approvato il decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare, c.d. “decreto immigrazione“.

Primo obiettivo dei proponenti è rinforzare gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e all’azione delle reti criminali che operano la tratta di esseri umani, semplificando le procedure per l’accesso, attraverso canali legali, dei migranti qualificati.

Immigrazione e lavoro. Quali le novità della disciplina?

Sono nuove le modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri

Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite non per un anno, piuttosto per tre (2023-2025), con DPCM.

In via preferenziale, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.

Modifiche alla disciplina sui titoli di ingresso e di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri

Si semplifica l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si accelera la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

Programmi di formazione

Ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese di origine, i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro.

Nella nuova disciplina il rinnovo della durata del permesso di soggiorno

I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di tre anni, non più due.

Priorità alle aziende/lavoratori agricoli

Nel decreto – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10 marzo 2023 come Decreto Legge n. 20 del 10 marzo 2023, – viene stabilita la priorità, rispetto ai nuovi richiedenti, per i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoro agricolo e non sono risultati assegnatari.

Sitografia

www.governo.it

www.adnkronos.com