Aiuti bis: no proroga allo smart working, cosa cambia
Smart working: no alla proroga all’interno dell’Aiuti bis. Lavoratori fragili e lavoratori con figli under 14 ritorneranno a lavorare in presenza.
Molto dispiaciuto il Ministro Orlando, il quale si era molto battuto per inserire lo smart working all’interno delle misure approvate definitivamente dal Governo lo scorso 4 agosto e presentato in Consiglio dei Ministri n. 92/2022.
No alla proroga per smart working
In più occasioni, il Ministro Orlando aveva chiesto fondi per prolungare lo smart working fino al 31 ottobre ma al momento non sono stati trovati i fondi necessari. Dal 1° settembre infatti cambierà il lavoro per le categorie sopra descritte con il rientro in presenza. Nonostante questo, il Ministro ha comunque annunciato di impegnarsi a trovare nuovi fondi in sede di conversione, ovvero entro 60 giorni.
Cosa cambia dal 1° settembre 2022: quale modalità per il lavoro agile?
Sarà comunque possibile lo smart working ma solo dopo previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore. Si tratta di un accordo che dovrà essere siglato all’atto dell’assunzione o in un momento successivo, ma comunque prima dell’inizio del lavoro agile.
L’accordo individuale scritto tra datore e lavoratore, e che regolerà i tempi di riposo del dipendente, potrà recepire norme di un regolamento aziendale unilaterale o di un accordo azienda-sindacato.
La partita sembra essere ancora aperta, dato l’impegno del Ministro Orlando nel reperire fondi ad hoc. Nelle prossime settimane infatti le cose potrebbero tuttavia cambiare.
Altro nodo non inserito all’interno dell’Aiuti bis è quello sul Superbonus 110%. Tema caldo che però non ha trovato spazio all’interno del Decreto. In molti, infatti, hanno spinto circa la risoluzione della questione della responsabilità solidale del trasferimento del credito, per ora non ancora risolta e che sta creando innumerevoli disagi nel mercato.
Sitografia
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