Professioni economico-contabili ingranaggio della digitalizzazione

Navigando, ci fermiamo interessati su un articolo di blog che racconta la digitalizzazione e le professioni; quindi, è scritto, le imprese, perché “quando si parla di professionisti si parla di imprese”.

Già perché chi, se non il professionista, gestisce i processi amministrativi, tributari, legali curando le contabilità dei clienti dell’azienda, coadiuvando gli imprenditori nella gestione dei budget, effettuando il recupero dei crediti, prendendo parte tra gli organi di controllo e indirizzo, spesso affiancando i titolari nelle scelte strategiche e, perché no, nella gestione dei patrimoni personali? Chi, se non il professionista, amministra il personale?

Chissà se é mai stato inteso come semplice fornitore di servizi. Non oggi, che è un partner coinvolto nella storia aziendale, che viene definito un “ingranaggio fondamentale per l’innovazione tecnologica all’interno delle aziende clienti.”.

Al centro della trasformazione digitale globale che impone nuove tecnologie e rinnovati modelli organizzativi, di business e di relazione tra gli attori di questo processo non più lento che chiama ora anche le realtà piccole e tradizionaliste accanto alle più lungimiranti (che, prime, si sono accaparrate le tecnologie più evolute), gli Studi professionali sono tenuti giocoforza a rispondere al requisito della specializzazione e dell’abilità nella gestione rapida ed efficace dei problemi interni all’azienda.

Ciò posto, quali sono le leve per la digitalizzazione degli Studi professionali?

Intanto, rimarchiamo che non si può tornare indietro. Che il carico di lavoro degli Studi professionali è lievitato in proporzione al fermento normativo a sostegno delle categorie direttamente colpite dagli effetti della crisi economica, a sua volta effetto di quella sanitaria.

Negli ultimi anni, scrive osservatori.net (digital innovation), gli investimenti digitali di Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro e Studi multidisciplinari sono notevolmente aumentati.

Non possono, tuttavia, non essere considerati casi diversi in base alla categoria professionale ed alla realtà dimensionale.

Commercialisti, Consulenti del lavoro e Studi multidisciplinari hanno riscontrato alti picchi di attività, mentre per gli Avvocati le attività presso i tribunali hanno subìto forti rallentamenti.

Pur lievi, occorre inoltre registrare livelli disomogenei di domanda (fino a molto bassa o saltuaria) di servizi professionali, rendendo indispensabile un ulteriore salto di qualità nelle modalità di acquisizione e di fidelizzazione delle aziende clienti, ad esempio offrendo nuovi servizi o impiegando nuove tecnologie.

Su questo aspetto centrale stanno misurandosi tutti i nostri professionisti.

Sitografia

www.osservatori.net