Smart worker distaccato, ricalcolo del reddito

Se lo smart worker residente in Italia e distaccato in Francia lavora da remoto in Italia a causa della pandemia, il datore di lavoro sostituto d’imposta deve procedere alla rideterminazione del reddito del lavoratore basato sulla “retribuzione convenzionale”.

Il rientro in Italia fa venir meno il requisito della permanenza all’estero necessario per l’applicazione della “retribuzione tabellare”.

E’ quanto, in estrema sintesi, chiarisce l’Agenzia delle entrate con la risposta n. 345 del 17 maggio 2021.

Smart worker distaccato, condizioni per applicare la retribuzione convenzionale

L’Agenzia ricorda che per l’applicazione dell’articolo 51, comma 8-bis del Tuir – “il reddito di lavoro dipendente, prestato all’estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto da dipendenti che nell’arco di dodici mesi soggiornano nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni, è determinato sulla base delle retribuzioni convenzionali definite annualmente con il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali …” (fissate entro il 31 gennaio di ogni anno e determinate in misura non inferiore al trattamento economico minimo previsto dai contratti collettivi nazionali di categoria raggruppati per settori omogenei) – è necessario che:

– l’attività lavorativa sia svolta all’estero con carattere di permanenza o di sufficiente stabilità;

– l’esecuzione della prestazione lavorativa sia integralmente svolta all’estero;

– il lavoratore viva nello stato estero per un periodo superiore a 183 giorni;

– il lavoratore sia inquadrato in una delle categorie per le quali il Ministero fissa la retribuzione convenzionale.

Sitografia: fiscooggi.it / agenziaentrate.gov.it