Oiv su Impairment test post crisi pandemica da Covid-19

L’Oiv (Organismo italiano di valutazione) ha pubblicato le “Linee guida per l’impairment test dopo gli effetti della pandemia da Covid 19”.

Le società che adottano gli Ias/Ifrs devono effettuare l’impairment test delle attività immobilizzate (materiali, immateriali e partecipazioni) quando si manifestino fattori esterni o interni di presunzione di perdita di valore.
 
Un fattore esterno di potenziale presunzione di perdita di valore è rappresentato dall’attuale pandemia che richiede un’analisi di impatto (assessment) della crisi sul valore delle attività immobilizzate.

Oiv: 30 linee guida

Il documento dell’Oiv ha identificato 30 linee guida che concorrono a formare un quadro sistematico di riferimento ai fini delle valutazioni di impairment test nel contesto di crisi e finalizzate ad offrire soluzioni agli esperti tenuti a valutare un’impresa sulla base di best practice.

La linea guida 1 chiarisce che la stima del valore recuperabile in condizioni di crisi richiede competenze specialistiche adeguate, in quanto in un contesto di valuation uncertainty maggiore è il rischio di errore valutativo.

L’esperto deve porre particolare attenzione sulle azioni che l’impresa intende attivare per reagire alla crisi; come il management intende rispondere e quali iniziative stia programmando rappresentano gli elementi da cui dipende lo sviluppo non inerziale delle performance d’impresa (LG6).

Occorre anche tener conto che la crisi, sebbene globale e sistemica, ha colpito con diversa intensità i differenti settori di attività e le diverse imprese.

L’analisi deve essere in grado di rappresentare tre diversi situazioni d’impresa:

1. l’impresa “as is”, che rappresenta, in termini di performance, la situazione corrente dell’impresa a seguito della crisi;

2. l’impresa inerziale, che riflette la situazione attesa dell’impresa in termini di performance in assenza di azioni correttive e/o di rimedi (quindi, esprime la vulnerabilità dell’impresa all’acuirsi della crisi o all’estendersi dei tempi di manifestazione della stessa);

3. l’impresa “to be”, che rappresenta la situazione futura dell’impresa a seguito delle azioni correttive e/o dei rimedi.

Nella costruzione dell’impianto valutativo, ai fini dell’impairment test assumono rilevanza:

a. la buona fede dell’esperto, degli amministratori e del management nel voler rappresentare al meglio gli effetti che la crisi può comportare;

b. la trasparenza adottata nel processo di stima del valore.

Sitografia: www.fiscooggi.it