Commercialisti: smart working a rischio isolamento

In audizione alla Commissione lavoro della Camera dei deputati, il Consigliere nazionale dei commercialisti con delega alle tematiche del lavoro, Roberto Cunsolo, ha giudicato condivisibili gli obiettivi strategici del Piano per il miglioramento del mercato del lavoro contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

“E’ giusto puntare sulla valorizzazione delle nuove tipologie di apprendistato, sul rafforzamento delle politiche attive del lavoro e sul rilancio dell’occupazione giovanile e femminile”.

Con un “ma”. Cunsolo ritiene, infatti, che per il raggiungimento di questi obiettivi “sarebbe determinante la valorizzazione delle tre tipologie di apprendistato“.

Se negli ultimi anni la relativa disciplina è stata oggetto di ripetuti interventi di modifica e di integrale riscrittura, “nuovi interventi sono da scongiurare“.

Piuttosto, sarebbe opportuno introdurre nell’ordinamento “misure di attuazione e semplificazione“.

In tale prospettiva, occorre – tra l’altro – armonizzare le diverse qualifiche e qualificazioni professionali idonee a consentire una correlazione tra standard formativi e standard professionali.

E, sul piano dell’amministrazione dei rapporti di lavoro, una migliore intelligibilità degli obblighi formativi posti in capo ai datori di lavoro al fine di evitare che i rapporti di apprendistato professionalizzante possano essere censurati per violazione dei doveri contrattuali di formazione e addestramento.

Apprendistato

Sull’apprendistato di primo e di terzo tipo, la diffusione dell’istituto passerebbe, per i commercialisti, dalla istituzione di un adeguato sistema incentivante per i soggetti coinvolti nel rapporto: istituzioni formative, famiglie e imprese.

Politiche attive del lavoro e formazione

Sul rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione, in audizione è stata auspicata “una razionalizzazione e riorganizzazione degli enti e degli organismi che svolgono compiti in materia di servizi per l’impiego e politiche del lavoro”.

“Bisogna valorizzare il ruolo dei sistemi bilaterali istituiti dalla contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa, nonché il ruolo degli enti esponenziali di rappresentanza delle categorie professionali abilitate dalla legge alla gestione degli adempimenti in materia di lavoro (…)”.

Occupazione femminile

Le misure in tema di imprenditorialità volte ad incentivare l’occupazione femminile incontrano il favore dei commercialisti, pur “nella consapevolezza che queste debbano essere accompagnate da azioni complementari in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro“.

Commercialisti: lo smart working va disciplinato nel dettaglio

Lo smart working ha mostrato “la sua centralità in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato. Indubbiamente si mostra quale strumento ottimale per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro (…)”

Andranno tuttavia “risolte le forti criticità connesse al suo utilizzo. Senza un accordo individuale che definisca le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile e in mancanza di una disciplina normativa protettiva di dettaglio, sono aumentati i rischi di “isolamento” del lavoratore “agile”.

“D’altro verso – spiega Cunsolo – la valorizzazione dello smart working non potrà prescindere dalla istituzione di un sistema di incentivi per l’adeguamento degli strumenti e degli ambienti destinati al lavoro agile”.