Tax credit pro cashless a commercianti e professionisti
Due crediti d’imposta per commercianti e professionisti sono destinati ad incentivare l’uso degli strumenti di pagamento elettronici:
1. quello sull’acquisto di registratori di cassa telematici;
2. quello sulle commissioni pagate per le transazioni effettuate con moneta elettronica.
La situazione emergenziale ha tirato il freno dell’attuazione, ma il processo non si ferma.
Tax credit registratori telematici
L’articolo 140 del Dl “Rilancio” ha spostato dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021 la scadenza entro la quale chi effettua operazioni di “commercio al minuto e attività assimilate” per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura (se non richiesta dal cliente) e chi attualmente emette ricevute fiscali (artigiani, alberghi, ristoranti, eccetera) dovrà munirsi di un registratore di cassa telematico in grado di memorizzare e trasmettere online i dati dei corrispettivi giornalieri alle Entrate.
La legge (6 mesi dalla decorrenza dell’obbligo) ha anche previsto una moratoria delle sanzioni per chi non sia riuscito a dotarsi in tempo di un registratore telematico.
Gli operatori con volume d’affari superiore a 400mila euro per i quali l’obbligo era scattato il 1° luglio 2019, hanno quindi dovuto dotarsi di un registratore telematico o usare la procedura web attivata dall’Agenzia nel 2019, entro il 1° gennaio 2020.
Per tutti gli altri operatori, la chiusura della moratoria – inizialmente prevista al 1° luglio 2020 – è stata differita dal decreto “Rilancio” al 1° gennaio 2021.
Tax credit: come funziona?
Per l’emissione dello scontrino elettronico occorre utilizzare registratori telematici che comunichino costantemente con l’Amministrazione delle finanze. L’esercente deve perciò dotarsi di un idoneo apparecchio telematico. Al momento dell’acquisto, ottiene un credito d’imposta del 50% del valore, fino a un importo massimo di 250 euro, o – se decide di adeguare il proprio registratore – può ricevere un credito fino a 50 euro.
Il contributo è concesso solo per gli anni 2019 e 2020 come credito d’imposta di pari importo, utilizzabile in compensazione tramite modello F24, esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia, a decorrere dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento del misuratore fiscale e sia stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo.
Un provvedimento AdE del 28 febbraio 2019 ha definito le modalità di attuazione del credito, mentre una risoluzione (n. 33/E del 1° marzo 2019) ha istituito il codice tributo 6899 per il suo utilizzo in compensazione.
Tax credit sulle commissioni per i pagamenti elettronici
Introdotto il 1° luglio scorso, il bonus sulle commissioni per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronici è un’agevolazione destinata agli imprenditori e ai lavoratori autonomi, che nell’anno precedente hanno realizzato ricavi e compensi inferiori a 400mila euro.
Corrisponde al 30% delle commissioni addebitate e si calcola sulle transazioni effettuate, mediante carte di credito, di debito o prepagate e altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili, nei confronti di consumatori finali.
Gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento trasmettono telematicamente all’Agenzia delle entrate le informazioni necessarie a controllare la spettanza del credito.
Può essere fruito esclusivamente in compensazione con F24 telematico dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
Con provvedimento AdE 29 aprile 2020 sono stati definiti termini, modalità e contenuto delle comunicazioni trasmesse telematicamente all’Amministrazione finanziaria dagli operatori dei sistemi di pagamento che hanno stipulato con commercianti e professionisti un contratto ad hoc per l’installazione del Pos.
Tali operatori, infatti, sono tenuti a inviare alle Entrate, tramite il Sid, le informazioni necessarie a controllare la spettanza del credito: il codice fiscale dell’esercente, il mese e l’anno di addebito, il numero totale delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento e di quelle riconducibili ai consumatori finali, l’importo delle commissioni addebitate per le operazioni riconducibili ai consumatori finali.