PMI innovative. Cosa sono? I 3 requisiti
PMI innovative: riconosciute normativamente dall’ordinamento italiano nel 2015, hanno ottenuto gli stessi benefici già riconosciuti dal 2012 alle startup innovative.
PMI innovative: requisiti
Queste piccole e medie imprese innovative in termini di competenze interne, processi o prodotti, senza doverne anche considerare il livello di maturazione e il settore in cui operano, non hanno azioni quotate in un mercato regolamentato e rispondono a 3 specifici requisiti:
1. il volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione è uguale o superiore al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione;
2. la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/5 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 1/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;
3. infine, l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale) o è titolare di un programma per elaboratore originario registrato.
PMI innovative: quali agevolazioni?
Le agevolazioni disposte per le PMI innovative sono, in linea di massima, le seguenti:
possono essere costituite come s.r.l. con una procedura online semplificata;
hanno una disciplina societaria più flessibile, che avvicina le s.r.l. alle s.p.a.;
non si applica la disciplina delle società di comodo e in perdita sistematica;
beneficiano di una moratoria annuale per la copertura di eventuali perdite;
possono remunerare lavoratori e consulenti con stock option e work for equity;
beneficiano di uno sconto sui servizi erogati dall’Agenzia ICE;
non pagano l’imposta di bollo e dei diritti camerali;
possono utilizzare lo strumento dell’equity crowdfunding;
godono di incentivi fiscali per l’investimento nel loro capitale di rischio;
possono accedere al Fondo di Garanzia per le PMI del MISE con una procedura semplificata.
In conclusione, le PMI sono la spina dorsale del nostro sistema economico.
Da sole, come indicato dagli Osservatori Innovazione Digitale nelle PMI e Agenda Digitale, sono responsabili del 41% dell’intero fatturato generato in Italia e del 33% degli occupati nel settore privato.