Superbonus al 110%. Commercialisti: testo unico delle interpretazioni
Superbonus al 110%: quella delle detrazioni edilizie è una “famiglia” che per il bilancio dello Stato vale un impegno di spesa annuale di ben 10 miliardi di euro. Il Consiglio nazionale dei commercialisti ne propone il completo riordino.
Le norme che la governano derivano da una stratificazione non ordinata di interventi dove i più vecchi, ancora vigenti, risalgono ai primi anni 2000.
Si fa imprescindibile dedicare alla materia una circolare annuale specifica nella quale fornire le indicazioni di prassi e sistematizzare i profili disciplinari comuni alle diverse agevolazioni “così da ridurre la complessità, reale e percepita, che discende invece da una loro trattazione disorganica e separata detrazione per detrazione”, ha affermato il Consigliere nazionale dei commercialisti nel corso dell’avvenuta audizione sul Superbonus al 110%.
“Se non risultasse possibile accorpare le diverse discipline in un “testo unico normativo”, in ragione del fatto che si tratta per lo più di norme transitorie aventi un orizzonte temporale limitato che viene di volta in volta prorogato – ha continuato il Consigliere (ndr) – sarebbe quanto meno opportuno venire incontro agli operatori e ai contribuenti predisponendo e mantenendo aggiornato un “testo unico delle interpretazioni”.
Superbonus al 110%, CNDCEC: proroga fino al 2024!
Il CNDCEC raccomanda inoltre “sin d’ora una proroga, almeno fino al 31 dicembre 2024, del termine finale fino a decorrenza del quale le spese sostenute per interventi agevolati possono beneficiare del superbonus al 110%”.
“Anche al netto delle tragiche vicissitudini, derivanti dalla pandemia in corso, che stanno complicando e limitando significativamente l’operatività decisionale, progettuale ed esecutiva di individui, condomini e imprese, per questi primi mesi di operatività della nuova agevolazione, è del tutto evidente – spiega Postal (ndr) – che proprio le grandi potenzialità ed il grande interesse suscitato dalla medesima rendono del tutto irrealistica una sua adeguata utilizzazione nel ristretto arco temporale che va fino al prossimo 31 dicembre 2021. La possibilità di utilizzare la parte di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per finanziare l’estensione del superbonus al 110% oltre gli attuali angusti termini finali, va sicuramente considerata una delle priorità da inserire, se non nella prossima legge di bilancio, nel primo provvedimento utile del 2021”.
Questa proroga dovrebbe interessare anche la disciplina dell’articolo 121 del “Decreto Rilancio“, relativa alle opzioni per lo sconto sul corrispettivo e la cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione, “stante la sua imprescindibilità per garantire quel “cambio di passo” nel rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano dal punto di vista energetico e antisismico”.