Cooperazione fiscale internazionale. Report ONU

L’ONU chiede ai Governi di fare di più sul contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale, riciclaggio di denaro, corruzione.

La task force che l’Organizzazione ha istituito, pubblica un report che rintraccia i vuoti nei sistemi di cooperazione fiscale internazionale. Individua anche le azioni da attuare per colmare quei vuoti.

Emerge che:

a. i Paesi perdono circa 500 miliardi di dollari l’anno con lo spostamento dei profitti operato dalle multinazionali;

b. più o meno 7 miliardi di ricchezza privata confluiscono nei “paradisi fiscali”;

c. il 10% del Pil globale viene custodito in centri offshore;

d. il riciclaggio trattiene oltre 1.600 miliardi di dollari l’anno (il 2,7% del Pil mondiale).

Task force ONU

Il gruppo di lavoro ONU sostiene che i controlli sulla finanza globale non abbiano calibrato la digitalizzazione e la globalizzazione dell’economia. Da questa constatazione origina la richiesta di una più efficace cooperazione fiscale internazionale, che arrivi ad azzerare le attuali divergenze intorno agli approcci ottimali contro corruzione ed evasione. Un invito particolare: l’economia digitale sia tassata adeguatamente.

2021. Dal report al rapporto finale

Il report pubblicato dalla task force vuol generare un dibattito tra i rappresentati politici e i decision maker. Il fine ultimo è correggere il tiro, potendo poi proseguire nella direzione indicata dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dalla quale il rapporto prende le mosse.

L’Agenda 2030 è il piano di azione inaugurato nel 2016 dai Paesi membri dell’ONU. Fissa 17 obiettivi; 169 traguardi che i Governi si sono impegnati a raggiungere entro il 2030 per:

il miglioramento della trasparenza;

la riduzione dei flussi finanziari illeciti;

il contrasto ai fenomeni di evasione;

scoraggiare, rilevare e prevenire la corruzione e la concussione.

I risultati di questo scambio confluiranno nel rapporto finale, che verrà reso pubblico a febbraio 2021.