Fondo nuove competenze, risorse triplicate ma senza decreto attuativo

Istituito dal decreto “Rilancio” n. 34/2020 (art. 88), l’apposito “Fondo Nuove Competenze” finanzia, per il 2020, gli oneri (e rispettivi contributi) relativi alle ore di formazione impiegate in azienda, finalizzate a percorsi formativi in conseguenza della necessaria rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive legate alla necessità di consentire la graduale ripresa dell’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

A tal fine, i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda ai sensi della normativa e degli accordi interconfederali vigenti, possono realizzare specifiche intese di rimodulazione dell’orario di lavoro, con ciò intendendo che l’accordo non può incidere sul numero di ore concordate bensì sulla variazione di destinazione di esse.

Il “Fondo Nuove Competenze” è istituito presso ANPAL (Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro). L’originario limite di finanziamento corrispondeva a 230 milioni di euro a valere sul Programma operativo nazionale (Pon) SPAO nel quale vengono fatti rientrare i costi. Ad ANPAL è affidata la gestione operativa di questa iniziativa governativa.

Ebbene, con il decreto “Agosto” (art. 4), che ha rifinanziato e prolungato la durata di azione del Fondo per gli anni 2020/2021 quale misura di natura eccezionale, le risorse salgono a 730 milioni di euro, che le aziende utilizzeranno per finanziare iniziative formative in orario di lavoro in luogo della riduzione dell’attività coperta da cassa integrazione, consentendo così un miglioramento dei livelli di competenza dei dipendenti nell’ottica di eventuali riorganizzazioni di ruoli e mansioni e dell’innovazione produttiva aziendale, con l’obiettivo finale di una migliore ripresa dell’attività produttiva.

Gli oneri saranno recuperati con il meccanismo dello sgravio contributivo.

Si è, però, in attesa del decreto attuativo (ancora non emanato).