Pagamenti digitali in Europa. Piano Italia Cashless
Crescono i pagamenti digitali in Europa: attenendoci ai dati della Banca Centrale Europea, nel 2019 le transazioni con carte di pagamento hanno toccato i 63 miliardi. L’Europa del Nord conquista le vette della virtuosità, confermando una disposizione naturale anche in questo contesto: in Finlandia, Svezia e Danimarca, nel 2019 avvenivano in media 370 transazioni pro capite.
Sensibilmente inferiore la media pro capite in Italia: 77,1 transazioni per un 24° posto in classifica che ci vede sotto la Grecia (77,2), che in questi anni ha ottenuto una crescita rapida dei pagamenti con carta. E’ interessante la strategia del Governo greco: dal 2015, la Repubblica ellenica ha introdotto una politica di controllo dei capitali come misura per il contrasto alla crisi che l’ha travolta e alla fuga dei patrimoni all’estero, tradottasi in una spietata lotta alla circolazione e all’utilizzo del contanteche ha di fatto favorito l’impiego dei pagamenti digitali. Tra le misure adottate:
- un limite massimo al prelievo di contante pari a 60 euro al giorno;
- l’obbligo di pagare con mezzi di pagamento cashless una quota delle spese annuali per accedere alla detraibilità delle tasse.
Insomma, dietro di noi “solo” Germania (76,1), Romania (43,4) e Bulgaria (30,1), benché gli ultimi due mostrino una crescita più sostenuta della nostra (33%; 26%).
A ben guardare, il dato sulla Germania merita anch’esso una precisazione: il Paese utilizza bonifici ed operazioni da home banking; l’obiettivo d’impiegare meno contante è, dunque, tenacemente perseguito anche in questo Stato dell’Europa centrale.
Gli indicatori di crescita rappresentano l’ottima prestazione dei Paesi dell’Europa orientale e meridionale: Polonia, Slovacchia, Lituania e Repubblica di Malta hanno registrato tassi di crescita oltre il 20%.
Pagamenti digitali. Piano Italia Cashless
L’Italia si avvia ora all’adozione di strategie che incentivino i pagamenti digitali. La Legge di Bilancio 2020 contiene il cd.“Piano Italia Cashless”. E’ dettagliato e di lungo periodo e prevede:
- incentivi, come la lotteria nazionale degli scontrini o il credito di imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti attività;
- deterrenti come la stretta sul limite massimo di utilizzo del contante, ridotto da 3.000 euro a 2.000 euro (1.000 euro dal 2022). Questo è certamente un segnale positivo.
Alle stime sul nostro Paese vale aggiungere i new digital payment (pagamenti digitali di ultima generazione), che nuovi non sono più: nel 2016 hanno avvicinato gli italiani ai pagamenti elettronici in sostituzione del contante. Interessano spese effettuate online con:
- sistemi di e-commerce ed e-payment;
- pagamenti effettuati tramite sistemi mobili come tablet e telefonini;
- pagamenti effettuati attraverso carte contactless.
La crescita finora registrata proseguirà, secondo gli analisti, nei prossimi anni fino a sostituire del tutto i vecchi pagamenti digitali, ossia le tradizionali transazioni attraverso carta. Gli istituti di credito investono enormemente in tecnologia, proprio per assicurare ai propri clienti strumenti affidabili da utilizzare in assoluta sicurezza.