Legge di Bilancio 2025, pensionamenti aggiornati: dall’ “Opzione donna” alla pubblica Amministrazione
L’INPS, con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025, fornisce istruzioni per l’applicazione delle disposizioni della Legge di Bilancio 2025 riguardanti vari temi legati alle pensioni (“Opzione donna” e APE sociale), ai diritti dei dipendenti della pubblica Amministrazione e ai benefici per lavoratrici madri nel sistema contributivo.
Opzione donna e lavoratrici madri
La Legge di Bilancio 2025 ha esteso la possibilità di accedere alla pensione anticipata “Opzione Donna” alle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024: almeno 35 anni di anzianità contributiva e un’età minima di 61 anni, con una riduzione di un anno per ogni figlio (fino a un massimo di due anni). La stessa riduzione si applica anche alle lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi, anche senza figli.
La pensione è calcolata con il sistema contributivo e non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita. Le disposizioni relative alla decorrenza della pensione stabiliscono che, per chi matura i requisiti nel 2024, la pensione non può decorrere prima del 1° febbraio 2025, salvo specifiche eccezioni per alcune categorie.
Infine, la circolare chiarisce che le condizioni devono essere verificate al momento della domanda, e che il trattamento pensionistico può essere ottenuto anche dopo la prima decorrenza utile, purché siano soddisfatti i requisiti.
È stata aumentata, da 12 a 16 mesi, la riduzione del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione nel sistema contributivo per le lavoratrici madri con quattro o più figli. Questo consente un anticipo di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 16 mesi.
La norma non cambia la possibilità di optare per un coefficiente di trasformazione maggiorato per la pensione. Il beneficio si applica ai requisiti di pensione di vecchiaia e pensione anticipata per il biennio 2025-2026. La riduzione deve essere richiesta al momento della domanda di pensione.
APE sociale
Presente anche la proroga dell’APE sociale fino al 31 dicembre 2025, con le disposizioni precedenti che restano invariate. Le domande di accesso possono essere presentate entro il 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre 2025, seguendo le istruzioni già fornite nelle circolari precedenti.
In aggiunta, la legge prevede un aumento dell’autorizzazione di spesa per l’APE sociale, con un incremento di fondi per gli anni 2025-2030. Viene confermato, inoltre, il regime di incumulabilità, stabilendo che i beneficiari dell’APE sociale perdono il diritto all’indennità se svolgono lavoro dipendente o autonomo che superi i 5.000 euro lordi annui.
Dipendenti pubblica Amministrazione
La Manovra ha elevato i limiti ordinamentali per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, a partire dal 1° gennaio 2025, per i dipendenti della pubblica Amministrazione.
Inoltre prevede che, per alcuni lavoratori, le pensioni con il sistema retributivo e con anzianità inferiore a 15 anni al 31 dicembre 1995, siano calcolate con specifiche aliquote di rendimento. In caso di dimissioni dal 2025, con un’età tra i 65 e i 67 anni, le pensioni saranno determinate secondo tali aliquote.
Redazione redigo.info