Mini contratti di sviluppo: spese ammissibili per le aree del Meridione

Il Decreto MIMIT, pubblicato il 16 ottobre passato in Gazzetta, introduce uno strumento agevolativo che prende il nome di “Mini contratti di Sviluppo” volto alla realizzazione di piani di investimento sulle aree del meridione rispondenti alle finalità e agli ambiti tecnologici definiti dalla Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (regolamento STEP) e ne definisce le spese ammissibili. Lo sportello online per le domande sarà attivato successivamente la pubblicazione del decreto attuativo.

Il nuovo strumento agevolativo è finanziato dal Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale PN RIC 2021-2027, con risorse complessive pari a 300 milioni di euro.

Possono accedere all’agevolazione tutte le imprese, di tutte le dimensioni, con unità produttiva situata nel Sud Italia, e così coperte dal contributo a fondo perduto:

  • piccole imprese: 55%;
  • medie imprese: 45%;
  • grandi imprese: 35%.

La realizzazione di dei piani deve avere un importo compreso tra i 5 e i 20 milioni di euro (al netto dell’IVA) e copre i seguenti settori:

  • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech;
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette;
  • biotecnologie comprensivi di medicinali inclusi dell’elenco dell’Unione dei medicinali critici.

I vari progetti devono essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda e conclusi entro massimo 36 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Le spese ammissibili

Le spese ammissibili all’agevolazione devono riguardare, specificatamente:

  • suolo aziendale e le sue sistemazioni, nei limiti del 10 per cento del complessivo investimento produttivo ammissibile;
  • opere murarie e assimilate, nei limiti del 40 per cento dell’investimento complessivo;
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica (compresi la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o di impianti di cogenerazione);
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.

Redazione redigo.info