Il lavoro inclusivo e la sfida dell’occupazione dei disabili
Il mercato del lavoro italiano restituisce un dato positivo: nel secondo trimestre 2024 (aprile, maggio, giugno) l’Istat registra 124.000 occupati in più rispetto al semestre precedente, portando:
– il tasso di occupazione in salita, al 62,2%;
– il tasso di disoccupazione in discesa, al 6,8%.
Il dato sull’occupazione è storico e potrebbe, credono il Consulenti del lavoro, trascinare quello sull’ingresso al lavoro delle persone con disabilità. I dati diffusi nell’ultimo report della Fondazione studi Consulenti del lavoro danno conto di una crescita nell’ultimo decennio di quasi il 10% della quota di persone con disabilità occupate o in cerca di lavoro, che sono passate dal 43,7% nel 2011 al 52,2% nel 2022.
Hanno senz’altro un ruolo di rilievo in tale crescita nuovi strumenti normativi e politiche efficaci in territorio locale. Si aggiunge l’attenzione delle imprese alla inclusività.
Non solo restituzioni positive, questo no; a ben vedere, ad un aumento della domanda di partecipazione al lavoro delle persone con disabilità non ha corrisposto un uguale incremento delle opportunità occupazionali:
anno 2022 = su una popolazione di 3 milioni di persone con limitazioni gravi, il 33,5% ha ottenuto una occupazione (solo il 14,3% si dichiara soddisfatto del proprio lavoro).
Una sfida che corrisponde ad un cambio di paradigma nel lavoro
Lavoro inclusivo per le persone con disabilità. Questa la sfida, che impone un cambiamento significativo delle modalità in cui vengono create e gestite le opportunità di lavoro per le persone con disabilità. Il tema, centrale all’evento di metà settembre dal titolo: “Lavoro Inclusivo: opportunità e sfide
per le persone con disabilità”, durante il quale il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e Anffas (Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neuro-sviluppo) hanno firmato un protocollo d’intesa con l’obiettivo favorire un mercato del lavoro più inclusivo attraverso una migliore valutazione delle abilità e delle competenze delle persone con disabilità, così da poterle collocare nel contesto lavorativo più adatto.
Leggiamo i propositi nella pagina di ItaliaOggi dedicata, come ogni martedì, ai Consulenti del lavoro. Ove, tali sfide vengono declinate in: individuazione di opportunità di lavoro adeguate; libera scelta dell’impiego; garanzia di un salario equo; assenza di discriminazioni e, non per ultimo, sicurezza sul posto di lavoro.
Il presidente del Cno dei Consulenti, Rosario De Luca, sottolineava durante l’evento che il lavoro è uno strumento di abilitazione sociale e un diritto di tutti, soprattutto delle fasce più deboli del mercato.
Le collaborazioni con i professionisti del Lavoro sono numerose, non si fermano al protocollo da ultimo siglato. Riguardano organizzazioni come Anmil, Caritas, Doppia Difesa, Unicef. Qui, l’obiettivo comune è favorire l’ingresso o il reinserimento al lavoro delle persone fragili, incrociando le capacità e potenzialità di ogni individuo con la domanda di lavoro specifica, scongiurando condizioni croniche di emarginazione sociale ed esclusione lavorativa.
Da dove passa l’inserimento
Fattivamente, l’inserimento nel circuito lavorativo delle persone con disabilità avverrà per il tramite dell’Agenzia per il lavoro del Consiglio nazionale dell’ordine; farà formazione e informazione circa le opportunità legate all’assunzione dei disabili, tanto alle aziende quanto ai consulenti che operano
nei territori, affinché siano anello di congiunzione tra domanda e offerta.
Anffas ha come obiettivo primo, nell’ambito di questa nuova collaborazione, che le aziende valutino al meglio le opportunità di assunzione per le persone più vulnerabili.
Chiudiamo l’articolo con le considerazioni del Presidente, Roberto Speziale, che vede questa iniziativa porre un altro tassello importante nel contrasto delle discriminazioni e nella promozione di una nuova consapevolezza sulle potenzialità delle persone con disabilità in ambito lavorativo.
Redazione redigo.info