Tax expenditures e incentivazione fiscale, audizione di Ruffini in Senato

Il Direttore di Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, è tornato a parlare di crediti d’imposta e forme di incentivazione fiscale nell’Audizione tenutasi il 14 marzo presso la 6° commissione Finanze e Tesoro del Senato.

Focus di Ruffini su tax expenditures ed altri crediti d’imposta diretti a sostenere le famiglie, come strumentali utili al raggiungimento di obiettivi economici di vario tipo, tra cui lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, l’orientamento dei consumi verso determinati beni o servizi o la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

Tax expenditures: il quadro generale delle “spese fiscali”

In riferimento alle spese fiscali, si evidenzia che nell’ultimo periodo queste sono aumentate esponenzialmente. Nel rapporto annuale per il 2022 è stato censito, infatti, un totale di ben 626 spese fiscali, tra cui troviamo:

  • 112 spese fiscali relative a “competitività e sviluppo delle imprese”;
  • 102 voci di spesa relative a “diritti sociali, politiche sociali e famiglia”;
  • 90 voci di spesa fiscale relative a “politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica”;
  • 55 voci di spesa fiscale relative a “politiche per il lavoro”;
  • 55 voci di spesa relative a “casa e assetto urbanistico”.

Nella prospettiva di definizione di un sistema fiscale più semplice, si ritiene necessario e giusto partire dal riordino delle tax expenditures.

La razionalizzazione delle spese fiscali non è solo finalizzata a recuperare risorse finanziarie da destinare ad altri obiettivi (come la riduzione del carico fiscale per le persone fisiche), ma anche e soprattutto come uno strumento per correggere, con interventi strutturali, le principali “anomalie” del sistema tributario (quale l’erosione della base imponibile), con lo scopo ultimo di garantire una maggiore equità al prelievo fiscale complessivo“, ha spiegato il Direttore.

Pertanto, la prossima legge delega per la riforma fiscale rappresenta un’occasione importante per “porre le basi alla complessiva semplificazione dei comparti impositivi più rilevanti e alla ridefinizione delle spese fiscali, nel rispetto dei principi della progressività e dell’equità orizzontale“.

Crediti d’imposta agevolativi

Il documento si chiude con una panoramica sui principali crediti d’imposta agevolativi, ovvero quegli strumenti di incentivazione o sostegno economico, tra i quali rientrano i crediti per:

  • investimenti in beni strumentali e in attività di ricerca;
  • in materia di energia;
  • per la patrimonializzazione delle imprese;
  • per il sostegno alla cultura;
  • in materia di pagamenti tracciabili;
  • bonus edilizi, ovvero Superbonus, il bonus ristrutturazioni, il bonus facciate, l’ecobonus e il sismabonus.

In questo ambito risulta interessante affrontare il tema della circolazione dei crediti fiscali che hanno prodotto, in diverse occasioni, fenomeni di frodi che sono stati arginati tramite interventi che hanno limitato il numero di cessioni consentite oppure le hanno consentite solo ad operatori qualificati, fino ad arrivare all’esclusione della fruizione alternativa dello sconto in fattura e della cessione del credito, prevista dal Decreto-legge n. 11/2023.

Sitografia

www.agenziaentrate.gov.it

www.fiscooggi.it

www.redigo.info

Melania Baroncini