Fari sugli accordi individuali nel nuovo smart working

Se dal 1° settembre 2022 lo smart working perde il carattere emergenziale, continuare il lavoro da remoto significherà dover provvedere ad accordi individuali (documenti firmati da datore e dipendente, contenenti i dettagli della prestazione svolta in modalità “lavoro agile“).

E’ più semplice, ora, la comunicazione di tali accordi, che possono derivare anche dalla contrattazione sindacale; la legge di conversione del decreto “Semplificazione” prevede, infatti, la comunicazione semplificata degli accordi al ministero del Lavoro. In linea teorica, l’iter burocratico dovrebbe conseguentemente snellirsi, agevolando le aziende, e favorire questa nuova fase dello smart working.

Il Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, afferma: “L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari“. 

Alla novità sugli accordi individuali si aggiunge quella su dipendenti fragili e genitori con figli under 14

Da più fonti proviene la notizia che il Governo sia al lavoro per prorogare la misura fino al 31 dicembre 2022, anche senza accordo individuale, per due categorie di soggetti:

  • i lavoratori fragili (per i quali il diritto di equiparare il periodo di assenza dal lavoro al ricovero in ospedale era scaduto il 30 giugno 2022, per le mansioni incompatibili con il lavoro da remoto);
  • i genitori di figli con meno di 14 anni (per i quali l’agevolazione portata dalla misura emergenziale era terminata il 31 luglio 2022).

Un emendamento che staziona a Palazzo Chigi, destinato alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, rientrerebbe dal 31 agosto nell’esame del decreto Aiuti bis (che dev’essere convertito in Legge). La relativa copertura per i lavoratori del settore pubblico -è stata reperita con fondi propri del ministero del Lavoro.

Sitografia

www.lavoro.gov.it

www.corriere.it

www.ansa.it

www.larepubblica.it