Alta formazione, Cafà: fondi interprofessionali, ruolo imprescindibile

La costruzione di un efficace “ecosistema della formazione permanente” passa necessariamente per il coinvolgimento delle micro e piccole imprese, sostiene il presidente del fondo interprofessionale FonARCom e di Cifa Italia, Andrea Cafà. Che aggiunge la considerazione che esse sono “lontane dal mondo dell’alta formazione”.

Patti sì, ma sostenuti dai fondi

Perciò, sì che la volontà delle istituzioni di dar vita a Patti territoriali – tradottasi nella recente introduzione ad opera del decreto legge n. 50/2022 – è da salutare con entusiasmo, ma con l'”imprescindibile” ruolo dei fondi interprofessionali occorre anche sostenere l’Alta formazione. Come?

Il presidente Cafà risponde: “anche attraverso associazioni temporanee di imprese o con fondazioni, rispettando in pieno il compito delineato nei Patti di promuovere sinergie tra imprese o enti o istituzioni di ricerca pubblici o privati, nonché con… università, pubbliche amministrazioni e società pubbliche”.

Interessante il commento sulla opportunità da cogliere ora: “Credo non ci sia contesto più fecondo di quello già preparato dai fondi interprofessionali per accogliere e sostenere il ruolo cardine dell’Alta formazione come meccanismo che crea opportunità nell’apprendimento, valore e quindi vantaggio competitivo”.

Nella cornice di “un nuovo ecosistema sostenibile che, guardando ai flussi dei mercati internazionali, potrebbe dispiegarsi proprio nell’area euro-mediterranea”.

Il contributo di FonARCom al successo dei Patti territoriali dell’Alta formazione verrà dall’esperienza maturata negli anni dal Fondo, che ha diffuso e finanziato la formazione continua anche delle micro e piccole realtà produttive italiane.

Sitografia

www.fonarcom.it – Ufficio stampa