Manovra taglia tasse. In “pensione” quota 100

La Manovra è espansiva, è coerente con il PNRR ed ha una visione a medio termine.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024. Ne dà contezza il comunicato stampa n. 44 del 28 ottobre 2021.

Il presidente del Consiglio, che comunica la soddisfazione di tutto il Governo per il testo nella conferenza stampa di rito, sintetizza: abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita, che probabilmente andrà ben oltre il 6%. Non sono 8 ma 12 i miliardi stanziati per ridurre la pressione fiscale. E aggiunge: tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale con particolare attenzione ai giovani e alle donne.

Tra gli interventi per l’occupazione, lo sgravio contributivo totale per l’assunzione, da parte di datori privati, di lavoratori subordinati di aziende in crisi.

E nasce un fondo che permetterà ai dipendenti di Pmi in crisi di andare in pensione a 62 anni.

Per le donne in maternità nel settore privato il rientro sarà oggetto di decontribuzione al 50%.

La Legge darà l’addio al Cashback, la cui dote andrà a finanziare gli ammortizzatori sociali.

È stanziato un fondo per la parità salariale di genere.

Manovra che spazia

La Manovra spazia tra proroghe e novità:

  • riduzione del cuneo fiscale e dell’Irap;
  • rinvio al 2023 di plastic tax e sugar tax;
  • aggio sulla riscossione per le operazioni successive al primo gennaio interamente a carico dello Stato;
  • riduzione dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile;
  • intervento per contenere l’aumento dei costi dell’energia;
  • proroga di ‘Opzione Donna’;
  • proroga e allargamento di APE sociale ad ulteriori categorie di soggetti che hanno svolto lavori gravosi.

Dopo quota 100 e 102 ritorno al contributivo

Quota 102 è solo per il 2022, con la transizione a 38 anni di contributi più 64 anni di età. Dal 2023 ritorno al contributivo.

Il presidente Draghi apre al confronto con le parti sociali, ad esempio su flessibilità in uscita, ritorno al lavoro dei pensionati, divario tra pensioni di oggi e quelle che si troveranno i giovani.

E chiosa la questione sindacati con un: “No, non me lo aspetto uno sciopero generale, ma queste sono decisioni in mano ai sindacati. Mi parrebbe strano vista la disponibilità del Governo a ragionare nelle settimane future” sulle misure.

Reddito di cittadinanza, stretti controlli e incentivi a lavorare

Questione Rdc. L’importo del finanziamento porta il Reddito sui livelli del 2021.

Draghi dice di essere d’accordo con la misura, ma solo se riformulata in modo che sia esente da abusi e non sia di intralcio, per gli occupabili, al buon funzionamento del mercato del lavoro. Sul punto spiega che mentre fino ad oggi accettare un lavoro significava perdere tutto l’Rdc, imposta negativa al 100%, con la Manovra la perdita sarà graduata in maniera tale che il percettore abbia un incentivo ad accettare il lavoro.

Ammortizzatori sociali, parte la riforma

È finanziata la riforma degli ammortizzatori sociali, con un aumento dei sussidi di disoccupazione e un’estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese attualmente non inclusi (micro imprese), nonché agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio.

Sono previsti incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà e la proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti.

Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.

Immobili, 110% unifamiliari con tetto Isee

Sono prorogati fino al 2024, per gli investimenti immobiliari privati, gli incentivi al 50% e al 65% e le relative maggiorazioni.

Incentivi per le facciate: confermati anche nel 2023 con una percentuale agevolata pari al 60%.

Per l’Ecobonus al 110%:

  • esteso al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025;
  • per altre abitazioni, è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee.

Pmi, misure prorogate e rimodulate

Transizione 4.0 è prorogata fino al 2025, con rimodulazione: il bonus investimenti sarà soltanto con riferimento ai beni materiali e immateriali “4.0” e l’agevolazione per i beni strumentali tradizionali resta fino al 2022.

Il bonus R&S è prorogato fino al 2023, ma viene ridotto.

Vengono rifinanziati:

  • il Fondo di Garanzia Pmi (per 3 miliardi di euro);
  • la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’;
  • le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.

Inoltre, la possibilità di trasformare le Deferred Tax Assets (DTA) in crediti di imposta viene estesa fino al 30 giugno 2022, con la medesima percentuale e un tetto massimo per singola operazione.

Sitografia

www.governo.it