Lavoro, Garante privacy: via libera alla verifica del green pass

Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso, in via d’urgenza, parere favorevole sul Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 ottobre 2021 oggi pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 246, che introduce nuove modalità di verifica del green pass nei luoghi di lavoro (pubblici e privati).

Lo schema sottoposto all’Autorità prima dell’adozione definitiva e pubblicazione prevedeva e prevede, in particolare, che l’attività di verifica del possesso delle certificazioni verdi Covid-19 possa essere effettuata anche con modalità alternative all’app VerificaC19, quali l’impiego di un pacchetto di sviluppo per applicazioni (SDK), rilasciato dal Ministero con licenza open source, da integrare nei sistemi di controllo degli accessi ovvero, per i datori di lavoro pubblici e privati, mediante l’utilizzo di una specifica funzionalità della Piattaforma NoiPa o del Portale istituzionale INPS.

La verifica nei luoghi di lavoro. Profili sensibili

L’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato, ad eccezione di quelli strettamente necessari all’applicazione delle misure derivanti dal mancato possesso della certificazione in ambito lavorativo.

Il sistema utilizzato per la verifica del green pass non dovrà conservare il QR code delle certificazioni verdi sottoposte a verifica; parimenti, nn dovrà estrarre, consultare registrare (comunque trattare per altre finalità) le informazioni rilevate.

Potranno essere sottoposti al controllo solo i lavoratori effettivamente in servizio per i quali è previsto l’accesso al luogo di lavoro, escludendo i dipendenti assenti per ferie, malattie, permessi o che svolgono la prestazione lavorativa in modalità agile (c.d. “smart working”).

I dipendenti dovranno essere opportunamente informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso una specifica informativa.

Circa le funzionalità disponibili sulla piattaforma NoiPa e sul Portale Inps, dovranno essere adottate misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi presentati dai trattamenti.

La verifica mediante interoperabilità applicativa sarà, invece, resa disponibile ai datori di lavori mediante un’apposita convenzione con il Ministero della salute.

Sitografia

www.garanteprivacy.it