Quarantena. Indennità rifinanziata?

La misura già in CDM n. 37? Sembra di no

Il decreto per il taglio delle bollette energetiche è all’esame del Consiglio dei Ministri, non anche il rifinanziamento della quarantena per i lavoratori che entrano in contatto con persone positive al Covid-19.

“Nel Consiglio dei Ministri di oggi presenteremo il quadro del monitoraggio degli interventi del Pnrr previsti per l’ultimo trimestre del 2021. Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e la stessa determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi, soprattutto per quanto riguarda l’agenda di riforme”.

Il premier Mario Draghi interviene in Confindustria, dove ricorda l’attenzione alta al Piano con tre “Abbiamo” che risuonano fino strappare, con tutto l’intervento del Presidente, l’ovazione dell’assemblea:

Abbiamo creato la struttura per la gestione e il monitoraggio del Piano e approvato importanti semplificazioni del sistema normativo e degli appalti. Abbiamo migliorato la gestione delle risorse umane della pubblica amministrazione e i processi di reclutamento e stabilito nuove regole per la mobilità nella Pa. Abbiamo portato avanti la riforma della giustizia penale, per accorciare i tempi dei processi, e lo stesso stiamo facendo ora per quella civile”.

Tornando all’ordine del giorno in CDM, girava voce che il Governo avrebbe rifinanziato con 900 milioni di euro l’indennità per i lavoratori che restano a casa in quarantena per contatto con positivo al Covid.

La misura di vantaggio – annunciata dal ministro Orlando nei giorni scorsi e pronta al varo in virtù del lavoro compiuto non solo dal suo Ministero (MLPS), anche da Inps e MEF – è allo studio e ci si aspetta venga inserita nel decreto per attutire l’aumento delle bollette, ma non approderà (così sembra) in Consiglio dei Ministri n. 37 delle ore 17.00.

Orlando si è impegnato a porre rimedio a che i lavoratori, costretti alla quarantena per contatti con un positivo Covid, non si ritrovino un taglio allo stipendio perché messi in aspettativa o in sospensione dal lavoro non retribuita.

Breve storia dell’indennità di quarantena

L’indennità di quarantena fu finanziata una prima volta nel 2020 con 663 milioni, ma non era stata rinnovata per il 2021 se non per i lavoratori c.d. “fragili”, con una copertura di 282 milioni.

Oggi, l’impegno del Ministro rende certo l’inserimento della quarantena equiparata alla malattia nel nuovo decreto, incerto il rifinanziamento del congedo al 50% per i genitori con i figli in Dad.

Le risorse per l’indennità di quarantena ammontano a circa 900 milioni di euro.

Lo scorso anno, da inizio emergenza sanitaria (marzo 2020) la quarantena veniva comparata alla malattia. Da inizio 2021, i lavoratori in quarantena hanno invece dovuto pescare giorni dalla ferie o da permessi non goduti, ovvero subire il taglio dello stipendio, circostanza che Andrea Orlando vuole ora scongiurare.

L’esaurimento delle risorse stanziate nel 2020 (663 milioni), ha posto termine al finanziamento (eccetto che per i lavoratori “fragili”, come si è detto, ma fino al 30 giugno).

Le intenzioni del Ministro del Lavoro, tradotte in quelle dell’Esecutivo, di promuovere il ritorno all’equiparazione tra malattia e quarantena (pagata dall’INPS) sono vicine ad essere svelate all’esito del prossimo Consiglio dei Ministri.

Sitografia

www.governo.it

www.ansa.it