Lavoro agile, accordo interconfederale tra Cifa e Confsal

Roma, 1° marzo: Cifa e Confsal siglano l’Accordo Interconfederale Nazionale per la Regolamentazione del lavoro agile.

Le aziende che applicano i Ccnl sottoscritti da Cifa e Confsal vi troveranno il giusto riferimento per introdurre e gestire lo smart working oltre lo stato emergenziale.

L’Accordo:

– disciplina gli aspetti rimasti privi di regolamentazione dalla Legge n. 81 del 2017 sul lavoro agile: con esso le parti sociali hanno ovviato al vuoto normativo tracciando per la loro contrattazione una cornice solida e innovativa in materia;

– crea i presupposti affinché la prestazione lavorativa diventi espressione di flessibilità, benessere, autonomia, motivazione e produttività.

Nel testo è previsto che possano aderire tutti i lavoratori dipendenti che svolgano ruoli/mansioni compatibili con questa nuova modalità, che abbiano presentato la richiesta di adesione volontaria e sottoscritto l’accordo individuale di smart working.

Le Parti dedicano, poi, una specifica sezione al diritto alla disconnessione, così come viene regolamentato il dovere del datore:

– di fornire le necessarie strumentazioni;

– di riconoscere al lavoratore un’indennità una tantum per i costi di connessione e l’acquisto di dispositivi o, ancora, un’indennità periodica forfettaria se questi ricorre a strumentazione propria.

Lavoro agile: prima l’attività formativa

L’Accordo prevede che le iniziative di lavoro agile siano precedute e supportate da attività formative, siano riconosciute attraverso l’individuazione di obiettivi chiari e misurabili e valorizzate con premi di risultato.

Spetta all’ente bilaterale EPAR monitorare i risultati su base nazionale e favorire la diffusione delle best practice, creando di fatto una base scientifica a supporto delle politiche in materia di lavoro agile.