Crisi d’impresa, transazione fiscale. Novità e ruolo del professionista

Una circolare dell’Agenzia delle Entrate illustra le nuove procedure e

Istruzioni “nuove di zecca” per garantire una tempestiva gestione delle procedure di composizione delle crisi di impresa e fornire supporto agli operatori impegnati sul fronte della congiuntura economica.

Questo è l’obiettivo primario della circolare n. 34/E/2020, composta sulla base delle modifiche normative introdotte dalla Legge n. 159/2020. Vengono delineate le regole per la valutazione delle proposte di trattamento del credito tributario presentate dai contribuenti, nell’ottica di favorire la ripresa produttiva e la conservazione dei posti di lavoro.

Tenuto conto:

– del crescente ricorso alla transazione fiscale nelle crisi di impresa;

– delle ripercussioni finanziarie sugli operatori economici determinate dall’emergenza Covid-19,

la circolare rappresenta un utile vademecum per orientare e uniformare il comportamento degli Uffici su tutto il territorio nazionale, fornendo indicazioni sulla valutazione delle proposte di trattamento del credito tributario presentate dai contribuenti, sul rapporto con
i rappresentanti dell’imprenditore in stato di crisi e con il Commissario giudiziale.

Crisi d’impresa: le due vie percorribili per comporla

Accordo di ristrutturazione dei debiti e concordato preventivo sono le due procedure cui il debitore può far ricorso, a seconda dei casi, ai fini della composizione della crisi d’impresa. Ne vengono descritti la disciplina normativa, i requisiti di ammissibilità, gli oneri a carico dei soggetti interessati e gli effetti.

Il delicato ruolo dei professionisti nella relazione di attestazione

Nella composizione della crisi di impresa il professionista ha progressivamente assunto un ruolo sempre più rilevante, attestando la veridicità dei dati aziendali e l’attuabilità dell’accordo. Un ruolo da assolvere con rigore, competenza e trasparenza per assicurare la corretta riuscita della procedura.

La circolare illustra quindi anche gli elementi che il professionista deve necessariamente riportare nella relazione, che rappresenta il supporto su cui si fondano le valutazioni dei creditori in merito alle proposte di soddisfacimento dei crediti.

Nel testo, l’Agenzia evidenzia che per ritenere accoglibile una proposta di trattamento del credito tributario occorre sostanzialmente valutare la maggiore, o minore, convenienza economica della stessa rispetto all’alternativa liquidatoria, anche in considerazione della relazione di attestazione del professionista.