Qualità e garanzia delle professioni associative. Ne è prova il coinvolgimento

Di un serio e costante impegno delle professioni associative, INT capofila con Riccardo Alemanno Presidente confermato, è prova il loro coinvolgimento ad opera del nostro Legislatore, che ne richiama – ogni qual volta vengano introdotte o corrette disposizioni in ambito professionale – l’origine normativa: la Legge n. 4/2013.

Rubricata “Disciplina delle professioni non organizzate in ordini o collegi”, essa è garanzia di competenza e qualità.

Prova di garanzia e qualità. L’esempio tipico dell’Equo compenso

Di quel coinvolgimento è prova la stagione da poco vissuta, ad esempio, con la questione Equo compenso: il Legislatore ha utilizzato anche qui il riferimento alla Legge n. 4 e ai professionisti in essa ricompresi, non solo più al settore ordinistico, per interessare l’Istituto Nazionale Tributaristi in ordine ai “dati di governo” intorno ai quali ruota la complessa materia.

In questo contesto l’INT sottolinea, nel comunicato stampa del 19 ottobre, il valore di garanzia che ricopre l’attestato di qualità e qualificazione professionale, rilasciato agli iscritti (ai sensi degli artt. 4, 7, 8 della Legge n. 4/2013 che qui commentiamo), i quali dovranno attenersi a prefissate regole e prestare garanzie di tutela ai consumatori. In particolare, gli iscritti all’Istituto Nazionale Tributaristi, “inserito nell’elenco del MIMIT quale soggetto autorizzato a rilasciare l’attestato di qualità, oltre a godere dei diritti civili ed avere acquisito un’esperienza almeno biennale nel settore tributario-contabile, dopo aver seguito un adeguato percorso di studi, devono: attenersi alle norme deontologiche, dotarsi di adeguata polizza di responsabilità civile professionale verso terzi, avere compiuto il percorso biennale di aggiornamento professionale, essere abilitati alla funzione di intermediario fiscale autorizzato.”.

Occasione, il comunicato, per rammentare che il tributarista INT “è obbligato a indicare in ogni comunicazione verso la clientela l’iscrizione all’Associazione di appartenenza e il riferimento alla Legge 4/2013 per evitare ogni fraintendimento e confusione di ruoli e titoli professionali. Importante poi evidenziare che il corretto assolvimento dei predetti obblighi è sottoposto, oltre che alla vigilanza dell’Associazione stessa e del MIMIT, anche al controllo del Codice del Consumo (Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni). Il tributarista, inoltre, al pari di tutti gli altri professionisti del settore contabile, è soggetto agli obblighi antiriciclaggio, attività svolta a favore dello Stato e della legalità, il che ne evidenzia l’affidabilità e la serietà come figura professionale.

Ed ora, concludendo, la dichiarazione del Presidente Alemanno: “Quanto posto in essere in ossequio alla Legge 4/2013 va a tutela dell’utenza e della fede pubblica, a comprova che il settore professionale oggi ha nuove forme di garanzia rispetto a quelle tradizionali, che permangono e che seguiranno i propri percorsi, ma che non possono più essere considerate come l’unica forma di tutela dei consumatori, nell’accezione di fruitori di servizi professionali come indicata dal Codice del Consumo italiano e dall’Unione Europea.“.

Alessia Lupoi – Direttore responsabile

Sitografia

www.tributaristi-int.it