Sulla Riforma fiscale (giudicata storica) vince il Governo Meloni

Definitiva l’approvazione alla Camera della Legge delega sulla Riforma fiscale. Sì che l’impostazione è stata affare di Mario Draghi – tanto che c’è chi rimbrotta che questa delega ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura – ma il testo non fu approvato per la caduta dell’Esecutivo. Così, nelle parole del vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, il Governo Meloni porta a casa il suo “grande risultato”, una “riforma “storica”.

Meloni: una chiara visione di sviluppo e crescita che aspettavamo da cinquant’anni. Ora?

Il quadro di riferimento per la correzione del nostro sistema tributario ormai legato all’ultima riforma organica del 1971, c’è.

Ora 24 mesi per attuarlo nei singoli punti attraverso i decreti legislativi, che dalla categoria professionale dei tributaristi, dal suo Presidente Riccardo Alemanno, sono ambiti quale riferimento attuativo per l’applicazione di parti della Riforma ritenute essenziali per dare soluzione alle tante criticità nel rapporto tra l’Amministrazione del Fisco e i contribuenti, imponendo trasparenza e certezza normativa fin qui carenti. Un esempio su tutti lo Statuto del contribuente.

Il Presidente del Consiglio mostra soddisfazione per l’approvazione in via definitiva, in Parlamento, della delega fiscale: “Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi”.

Rapidamente le principali misure.

Revisione dell’Irpef

Il testo appena licenziato (4 agosto, con 184 sì) dispone la revisione graduale delle aliquote Irpef. Si è ampiamente trattato in questo giornale delle tre nuove aliquote, nella prospettiva della transizione verso quella unica, riordinando le deduzioni dalla base imponibile, gli scaglioni di reddito, le aliquote di imposta, le detrazioni dall’imposta lorda e i crediti d’imposta.

Sparisce la tassa piatta incrementale, spunta la tassazione agevolata sulla tredicesima

Nulla più, nel provvedimento, sulla c.d. “flat tax incrementale“. Tuttavia, i lavoratori dipendenti potranno beneficiare di una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.

Ridefinizione dell’Iva

I presupposti dell’Iva saranno ridefiniti, in linea con la disciplina unionale. Con essi, le norme che regolano le operazioni esenti anche individuando quelle per le quali i contribuenti possono optare per l’imponibilità, sempre in conformità ai criteri delle norme europee. Numero e misura delle aliquote saranno razionalizzati, secondo i criteri Ue per una tendenziale omogeneizzazione del trattamento per beni e servizi similari. 

Progressivo abbandono dell’Irap

La delega indica di procedere al graduale superamento dell’Irap, stabilendo le priorità: prima le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Irpef autonomi

Per i redditi da lavoro autonomo viene definita una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, tra l’altro introducendo (gradualmente) la periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi.

Concordato preventivo biennale per Pmi e partite Iva

Il testo introduce il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. Il Fisco calcolerà il dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni Irpef e otterrà la certezza di quanto deve pagare.

Esercenti. Cedolare secca anche per la locazione di immobili ad uso non abitativo

Per i redditi dei fabbricati viene introdotta la possibilità di estendere il regime della cedolare secca anche alle locazioni di immobili adibiti a uso diverso da quello abitativo dove il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa, arte o una professione.

IRES

Per i redditi d’impresa la previsione di un regime opzionale di tassazione per aziende in contabilità ordinaria che favorisca la tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione mediante l’assimilazione al regime dell’imposta sul reddito delle società.

Se collabora, il contribuente paga meno

In ottica collaborativa, la versione definitiva prevede sanzioni penali tributarie più leggere, specie se connesse al reato di dichiarazione infedele, verso contribuenti aderenti al regime dell’adempimento collaborativo che hanno tenuto comportamenti non dolosi e comunicato preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente, l’esistenza dei relativi rischi fiscali.

Rid

Per estendere le forme di pagamento dei tributi, viene consentito di utilizzare un rapporto interbancario diretto (Rid), ovvero uno strumento di pagamento elettronico.

Sitografia

www.agi.it

www.rainews.it

www.ilsole24ore.com

Alessia Lupoi