Bonus rafforza patrimonio alla trasformazione strumentale

Bonus rafforza patrimonio: trasformare una società di persone in una società di capitali solo per beneficiare del credito d’imposta per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni previsto dal Dl “Rilancio” non esclude dall’incentivo.

E’ epigrafica l’interpretazione della norma nella risposta n. 74/E/2021, che afferma che l’assunzione della nuova veste giuridica mantiene l’incentivo alla patrimonializzazione delle imprese: il beneficio fiscale resta in capo alla società, la quale assume una forma giuridica ammessa al beneficio fiscale.

Requisiti d’accesso al bonus rafforza patrimonio

La misura prevista dall’art. 26 del decreto “Rilancio” per incentivare il rafforzamento patrimoniale di Spa, Sapa, Srl, Srls, società cooperative, società europee e società cooperative europee (non se operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) prevede in favore dei soggetti che effettuano conferimenti in denaro per l’aumento del capitale sociale un credito d’imposta del 20%, da calcolare su un investimento massimo di due milioni di euro.

La partecipazione da conferimento deve essere posseduta fino al 31 dicembre 2023.

A seguito dell’approvazione del bilancio per l’esercizio 2020, alle stesse società spetta un credito d’imposta pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale.

Le perdite fiscali riportabili nei periodi d’imposta successivi sono ridotte dell’ammontare del credito riconosciuto.

In presenza delle condizioni richieste, tra cui quella del limite temporale entro cui effettuare la trasformazione societaria e l’aumento del capitale sociale, nulla pertanto impedisce la fruizione del beneficio.