CNDCEC e CdL: ristoro anche ai professionisti!

CNDCEC e CdL scrivono al Premier: anche per i Professionisti servono misure “di ristoro”.

Una lettera congiunta nella quale i presidenti dei Consigli nazionali dei Consulenti del Lavoro e dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Marina Calderone e Massimo Miani, hanno espresso l’esigenza di sostegni agli investimenti, specie nell’informatizzazione, e dell’istituzione di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi sulle crisi aziendali.

Nei mesi di pandemia, il 79% dei liberi professionisti ha subìto una riduzione di fatturato superiore al 50% rispetto all’anno precedente per il 35,8% degli stessi. Intanto, tutte le attività professionali erano impegnate in prima linea nell’emergenza, dovendo effettuare importanti investimenti in soluzioni informatiche per la prosecuzione del loro lavoro.

CNDCEC e CdL: intervento governativo anche per gli autonomi

In questo difficile contesto, l’aumento dei contagi su tutto il territorio nazionale investe anche studi professionali costretti a chiudere per il verificarsi di casi di malattia.

Gli iscritti agli Ordini non possono sopportare le pesanti responsabilità derivanti dalla impossibilità di rispettare le numerose scadenze di adempimenti senza aiuti. Chiedono all’Esecutivo di intervenire anche in tale ambito, per garantire ai lavoratori autonomi le tutele previste per il lavoro dipendente in caso di malattia.

Amara la constatazione che la pandemia ha messo in evidenza: la profonda differenza nei livelli di tutela della salute assicurati ai vari comparti del lavoro.

Scrivono i presidenti delle due categorie professionali: “Alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove misure annunciate, riteniamo indispensabile avviare un urgente confronto per valutare l’inserimento nei decreti di prossima emanazione di “regole emergenziali” semplificate in materia fiscale e di ammortizzatori sociali e per ragionare sulla individuazione delle misure necessarie a scongiurare, nell’immediato, crisi e fallimenti aziendali che spingerebbero verso una dimensione sempre più strutturale e meno congiunturale l’evoluzione della crisi che stiamo affrontando”.