Tirocinio, un’opportunità: indagine di Fondazione Lavoro
Tirocinio: Fondazione Lavoro pubblica un’indagine: oltre il 60% dei tirocini si trasforma in opportunità.
I tirocini attivati nel 2019 dai Consulenti del Lavoro delegati si sono trasformati, entro i 6 mesi dalla conclusione, in un rapporto di lavoro nel 64,1% dei casi.
Quindi, nel 2019 si conferma il trend, a livello europeo, che vede il tirocinio come lo strumento privilegiato per l’accesso dei giovani al mercato del lavoro.
E quelli promossi da Fondazione Consulenti per il Lavoro e agenzia per il lavoro del CNO autorizzata dal Ministero del Lavoro, si confermano il maggior numero a livello nazionale (oltre 128 mila) e con l’alta percentuale di trasformazione in opportunità lavorativa indicata più sopra.
Tirocinio. I dati dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro
Il dato emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, in collaborazione con il Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali, dal titolo “I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale”, presentata in occasione dell’anteprima del Festival del Lavoro, che per il quarto anno consecutivo monitora l’andamento di questo periodo-ponte tra formazione e professione per i
giovani.
Il numero di tirocini in Italia risulta in crescita negli ultimi sette anni: dai 195.698 tirocini extracurriculari attivati nel 2013, si è passati ai 344.853 del 2019.
In questo scenario, aumenta anche il numero di tirocini il cui ente promotore è stato Fondazione Lavoro: il volume di tirocini si è triplicato nel giro degli stessi sette anni, passando dai 9.668 tirocini attivati nel 2013 ai 29.439 nel 2019.
Scrivono i CdL nel comunicato stampa dedicato che qui commentiamo: “Se osserviamo l’incidenza dei tirocini di Fondazione Lavoro sul totale nazionale, notiamo, in particolare, che i Consulenti del Lavoro nel 2013 gestivano il 4,9% dei tirocini, mentre nel 2019 il loro contributo è arrivato all’8,5% del totale.”.
Tirocinio: i settori con più opportunità di lavoro
Incide sulle opportunità lavorative il settore in cui si è svolto il tirocinio: tra il 2014 e il 2019, hanno avuto maggior successo occupazionale i tirocini realizzati:
1. nel settore industriale (65,7%);
2. nel settore dell’istruzione e della sanità privata (63,8%).
Sopra la media di inserimento del 61,8% troviamo anche:
1. il commercio (61,9%) e
2. il vasto settore dei servizi (trasporti, comunicazioni, attività finanziarie ed altri servizi alle imprese) con il 62,6%.
Tirocinio: divario Nord/Sud
Nello stesso periodo, la dinamica della domanda di lavoro varia molto fra Nord e Sud del Paese, determinando tassi di inserimenti diversificati a livello territoriale: a livello nazionale, le percentuali di inserimento post tirocinio sono molto inferiori alla media nazionale
nelle regioni del Mezzogiorno.
Quelli registrati dai tirocini di Fondazione Lavoro sono comunque incoraggianti: il Molise, con il 51,1%, fa registrare un tasso di inserimento inferiore di circa 11 punti percentuali rispetto alla media nazionale (61,8%) e di oltre 17 punti percentuali rispetto alla regione più virtuosa (la Toscana, con il 67,5%).
Difficoltà di inserimento occupazionale si registrano anche nelle due isole maggiori e in Calabria e Campania. Le regioni che, oltre alla Toscana, hanno percentuali di inserimento superiori al 65% sono:
– Veneto (67,4%);
– Marche (67%);
– Emilia-Romagna (66,2%).
Sempre nel periodo 2014-2019, analizzando il sottoinsieme di coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro post tirocinio, la popolazione di riferimento (il 100% del totale) diventa di 79.344 unità. Si tratta dei tirocini conclusi negli ultimi 6 anni che hanno prodotto un’opportunità occupazionale entro sei mesi dal termine.
Nel 55% dei casi i tirocini si sono trasformati in un rapporto di lavoro a carattere permanente (il 18,2% a tempo indeterminato e il 36,8%
in apprendistato). Nel 39,2%, invece, il tirocinio ha avuto come primo esito occupazionale un contratto a termine.
Chiosa Vincenzo Silvestri, Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro: “Alla luce di questa serie storica di valori, i dati del 2019 sono particolarmente interessanti in quanto, molti dei ragazzi che hanno terminato il loro tirocinio entro la fine del 2019 si sono ritrovati a dover trovare una propria collocazione stabile nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia da Covid-19 tuttora in corso che certamente ha rappresentato una battuta d’arresto. Questo straordinario risultato non può che rappresentare per noi uno sprone per il lavoro quotidiano svolto per la promozione del tirocinio e per potenziare le politiche attive di cui il Paese, specie in questo particolare momento, ha bisogno”.